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È sempre più urgente un’informazione credibile. Soprattutto considerando le tante fake news ideate per deviare l’opinione pubblica.

Inoltre, nell’odierno mondo digitale le trappole della rapida, e spesso superficiale, velocità della comunicazione interessano sia gli operatori sia gli utenti massmediali.

Per cui, come scrive il Papa nel suo Messaggio per la prossima Giornata delle comunicazioni sociali, occorre avere un atteggiamento di “pazienza e discernimento”, senza essere “avidi di chiacchiere e pettegolezzi, violenza e falsità”.

Francesco, anzi, usa proprio il temine “narcotizzati”.

“Lo so per esperienza, come giornalista di un’agenzia d’informazione, - ha commentato a tal proposito il direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali della Cei, Vincenzo Corrado nel recente incontro con i giornalisti salentini - che, sotto l’onda degli influssi informativi veicolati dagli odierni sistemi mediatici, dare l’ultima notizia e darla prima degli altri, come si dice nel gergo giornalistico, è priorità importante. Ma questo non ci deve far cadere nel tranello della dittatura del presente, perché così nasce un’informazione che si presenta con il taglio del tocca e fuggi, e quindi con un’anima caratterizzata dalla fretta, dall’urgenza, dallo scoop, pur di arrivare per primi”.

La comunicazione tra operatori massmediali e utenti, pertanto, deve essere protesa in modo corretto all’incontro che aiuta a conoscere, spiegare e comprendere gli eventi e la stessa vita.

Anche per non cadere nel “dominio dell’attuale rispetto a ciò che potrebbe essere ritenuta l’insignificanza del passato”, come ha ancora precisato Vincenzo Corrado.

Abitare l’odierna comunicazione significa, allora, tendere da parte di tutti alla reale verità dei fatti, con paziente e competente discernimento. Nel doveroso rispetto di ogni persona.

 

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