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L'ostacolo più difficile da abbattere nelle conversazioni digitali, non sembra rappresentato tanto dal fattore tecnologico, quanto piuttosto da quello umano.Sono le persone, infatti, a innescare all'interno delle conversazioni digitali, spirali di odio e di violenza verbale.

Il Manifesto delle comunicazioni non ostili presentato a Trieste nel luglio 2017 può trovare delle radici nella scrittura e nella pratica cristiana. Il Manifesto della comunicazione non ostile è una carta che elenca dieci princìpi di stile, utili a migliorare lo stile e il comportamento di chi sta in Rete, è un impegno di responsabilità condivisa. Vuole favorire comportamenti rispettosi e civili.

Dieci regole molto importanti da osservare:

1 - Virtuale è reale: dobbiamo dire e scrivere in rete solo cose che abbiamo il coraggio di dire di persona.

2 - Si è ciò che si comunica:le parole che scelgo raccontano la persona che sono e mi rappresentano.

3 - Le parole danno forma al pensiero: mi prendo tutto il tempo necessario per esprimere al meglio quello che penso .

4 - Prima di parlare bisogna ascoltare... nessuno ha sempre ragione! Neanche io.

5 - Le parole sono un ponte. Durante la giornata mondiale della gioventù di Cracovia Papa Francesco così ha detto ai giovani: "Abbiate il coraggio di insegnarci che è più facile costruire ponti che innalzare i muri".

6 - Le parole hanno conseguenze piccole o grandi: le nostre parole anche sul web hanno delle conseguenze e non dobbiamo dimenticarlo!

7 - Condividere è una responsabilità: condivido testi, immagini, notizie solo dopo averli letti, valutati compresi e soprattutto dopo essermi assicurato che siano reali!

8 - Le idee si possono discutere ma le persone vanno sempre rispettate.

9 - Gli insulti non sono argomenti!

10 - Anche il silenzio comunica: uno dei migliori modi per sgretolare l'odio in rete non è gettare benzina sul fuoco ricordiamolo. Nel vangelo di Marco (15,1-5) si legge: "Gesù non rispose nulla tanto che Pilato rimase stupito".

L’uso consapevole della rete è un tema che deve rivestire un ruolo di primaria importanza tanto per chi si avvicina per la prima volta a Internet, come ad esempio i ragazzi in giovanissima età, quanto per gli adulti, ha ricordato mons. Viganò, “affinché non venga fatto un uso distorto di quello che è e rimane un fondamentale mezzo d’informazione e socializzazione della moderna era digitale”.

I moderni mezzi di comunicazione non devono avvilire i messaggi con la menzogna, con le false notizie veicolate dalle reti sociali, e non solamente dai tradizionali mezzi di comunicazione. L’uomo deve essere al centro di tutta la comunicazione, una comunicazione della verità e una comunicazione per la pace.

 

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