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Eravamo popolo Dio. Radunati nella chiesa madre quale Corpo mistico che nella diversità e nella ricchezza dei carismi e dei ministeri generata dall’unzione crismale, siamo stati segno sacramentale di Cristo, l'unto del Signore che nella sua Pasqua ci ha uniti a sé. 

 

 

E con il dono del suo Spirito ci ha reso, tutti, e ciascuno per la propria vocazione, popolo sacerdotale, profetico, regale.

Erano popolo di Dio il vescovo Michele, che ha presieduto i santi misteri, e il vescovo Angelo Raffaele suo coadiutore e i vescovi concelebranti, segno visibile del collegio di tutti i vescovi per i quali non solo preghiamo in ogni celebrazione ma che sempre sono sacramentalmente presenti nella vita di ogni Chiesa locale.

Eravamo popolo di Dio noi presbiteri che, come ogni anno nella Messa del Crisma, rinnoviamo le nostre promesse sacerdotali nelle quali rinnoviamo il nostro sì ad essere sacerdoti che presiedono le celebrazioni sacramentale e spezzano la Parola per il popolo che ci viene affidato e per il quale, come presbiteri, siamo chiamati ad essere guide configurate al Pastore buono.

Erano popolo di Dio i diaconi permanenti segno, anche nel loro abito liturgico, di quel grembiule che la Chiesa di Lecce è costantemente chiamata ad indossare soprattutto nel suo servizio ai poveri.

Erano popolo di Dio le tante religiose e religiosi presenti, segno dello sposalizio di Dio con l’umanità. 

Erano popolo di Dio tutti i battezzati presenti. Diversi nel carisma e nel ministero ma pari nella dignità. Chiamati soprattutto ad essere il volto profetico della Chiesa. Capaci più di altri a vivere l’ascolto della storia e delle storie degli uomini. Di interpretarne i linguaggi per cogliere anche il non detto ma il veramente atteso. Ma anche capaci di parlare il linguaggio degli uomini e delle donne del nostro tempo facendosi compagni di strada. E, nella relazione fraterna, poter rendere concretamente presente e chiaramente declinabile il mistero dell’incarnazione che trova nella Pasqua la sua pienezza generativa.

Eravamo quel popolo sinodale che partendo dall’incontro con Gesù, nella Parola annunciata, nel pane spezzato, nel volto e nel cuore del fratello che ci era accanto diventa pellegrino e sacramento di speranza per noi stessi e per i nostri fratelli che percorrono le strade del mondo, il nostro.

È questa la sinodalità che nella celebrazione di ieri abbiamo vissuto insieme nel già e non ancora. 

 

Forum Famiglie Puglia

 

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