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 “E ti sembrano pochi?”, irrompe una mamma ascoltando che solo cinque bisognosi hanno usufruito del rifugio notturno, offerto una sera di questo gennaio nella chiesa leccese di San Giuseppe, in occasione della previsione d’imminente nevicata.

È proprio vero. L’accoglienza non si valuta solo con i numeri. Già comunicare che chi vive situazioni di disagio in queste gelide notti non è lasciato solo per strada ed ha la concreta possibilità di avere un letto costituisce un motivo di conforto e di speranza.

S’intensifica, così, a Lecce l’impegno di carità da parte dei centri diocesani, parrocchiali e associativi.

Tra i tanti, si possono ricordare i giovani presenti a Lecce da alcuni anni con una trentina di partecipanti, che hanno organizzato due pranzi nella chiesa dei Teatini e tutti i mercoledì vivono un’esperienza di preghiera, compiendo pure animazione in una casa di riposo di anziani, distribuendo nelle strade un ristoro caldo a persone disagiate e soprattutto incontrando i poveri con atteggiamento di dialogo e amicizia.

O si può menzionare una comunità, che, unitamente ad alcune imprese e istituti scolastici, ha voluto contribuire a festeggiare il Natale “stando dalla parte dei poveri e con i poveri”, insieme con la protezione civile, costantemente impegnata a promuovere raccolte di alimenti e indumenti. Offrendo pure la possibilità di usufruire di alcuni servizi e ricevere gratuitamente alcune prestazioni sanitarie, come l’elettrocardiogramma, a chi ha particolari difficoltà o è addirittura allettato.

Così, le molteplici manifestazioni della concreta esperienza cristiana nelle varie forme d’incarnazione storica proseguono in modo più intenso la spinta al rinnovamento ecclesiale già avviato.

A sua volta, l’arcivescovo mons. Michele Seccia ha compiuto viaggi missionari, s’impegnato nel dialogo con il territorio ed ha aperto le porte delle Chiese all’accoglienza, seguendo l’invito di Papa Francesco ad andare incontro agli ultimi.

Già aveva scelto di iniziare la sua presenza nel Salento come successore di Sant’Oronzo recandosi innanzi tutto nella Casa della carità.

E, nella sua intervista di presentazione alla Chiesa leccese sul settimanale diocesano, aveva evidenziato che nell’attuale situazione sociale per l’intera comunità civile emerge sempre più la domanda d’interesse e d’impegno per gli ultimi e per i cristiani sorge un’irruente e appassionante richiesta che li interpella sulla base del messaggio del Dio Amore.

Memorie del 2018: la “Chiesa dai mille volti” proposta dall’Evangelii gaudium. Generosa risposta alla sollecitazione, sempre più forte, alla richiesta da parte del Papa di un “costante atteggiamento di uscita”.

 

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