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“Emerge la fatica di uscire dalla fase di analisi per arrivare a definire delle proposte pastorali concrete”.

 

 

Così don Giorgio Nacci, segretario generale della Facoltà teologica pugliese, membro della presidenza del Comitato nazionale del Cammino sinodale della Cei, durante la seconda giornata dell’incontro nazionale dei direttori degli Uffici catechistici diocesani (Ucd) e dei membri delle equipe diocesane, in corso a Roma, a proposito delle risonanze raccolte nei diversi convegni regionali svolti nell’ultimo periodo. 

“In alcune regioni - ha osservato - emergeva la fatica”. A volte, “non riusciamo a mettere a fuoco le questioni centrali per poi farne argomento di riflessione, discernimento e anche progettazione futura, ma anche, per esempio, la fatica di vivere il momento stesso della verifica. La fatica di atterrare dall’analisi alle proposte”. 

Nacci ha letto uno dei commenti raccolti durante i convegni: “Ho l’impressione che i laboratori lascino il tempo che trovano”. “Questa espressione - ha osservato - è iconica rispetto a un’esigenza più volte emersa: smettere di parlarsi soltanto per passare all’azione, per lavorare insieme, fino a definire le proposte operative da sperimentare o monitorare. Per alcune realtà territoriali, non aver messo a tema del convegno l’obiettivo di arrivare a definire una prassi concreta - e magari comune, anche tra le diocesi della stessa regione, da scegliere o sperimentare - ha penalizzato l’entusiasmo dei partecipanti”.

 

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