Giunti a questo punto, quali i prossimi passi del Cammino sinodale nella Chiesa di Lecce?

La consegna, durante l’ultima Veglia di Pentecoste in cattedrale, della Sintesi del Cammino sinodale diocesano ‘Fragmenta Colligite. Raccogliete i frammenti’ (SCARICA) alla équipe sinodale e ai membri del consiglio presbiterale e pastorale diocesano dagli arcivescovi Seccia e Panzetta in rappresentanza di tutte le componenti dell’arcidiocesi, rappresenta la restituzione alla comunità leccese dello spirito e degli intenti del cammino sinodale della nostra Chiesa locale sviluppati in questi anni.
Da qui ripartiamo come riferimento e fondamento per un progetto pastorale aderente al nostro territorio, in attesa delle future linee che ci saranno indicate dal collegio dei vescovi della Conferenza episcopale italiana (Cei), dopo l’ascolto del popolo di Dio a livello nazionale e universale, delineato dal cammino sinodale 2021/2025.
La Chiesa di Lecce, nell’ascolto dello Spirito, ha maturato una condivisione di prospettiva sui ‘Nuovi linguaggi per comunicare la fede e creare nella Chiesa corresponsabilità e sinodalità’; e, come ha chiarito Papa Leone XIV nell’ultima udienza con la Cei, “si tratta di discernere i modi in cui far giungere a tutti la Buona Notizia, con azioni pastorali capaci di intercettare chi è più lontano e con strumenti idonei al rinnovamento della catechesi e dei linguaggi dell’annuncio”.
Per il card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo, una Chiesa che risponde a queste situazioni è una Chiesa sinodale che sa “leggere la propria esperienza e identificare i passi da compiere per vivere la comunione, realizzare la partecipazione e promuovere la missione che Gesù Cristo le ha affidato”, come ci ha detto papa Francesco.
Papa Leone XIV invita i vescovi italiani a rimanere uniti e a far diventare la sinodalità una “mentalità”, nei processi decisionali e nei modi di agire.
Camminare insieme, quindi, in un atteggiamento di ascolto umile e paziente è lo stile della nuova Chiesa sinodale per affrontare le inedite sfide della società contemporanea.
Ora spetta a noi “coltivare la cultura del dialogo”, secondo “una riflessione viva sull’umano” che, per papa Leone, è condicio sine qua non per una convivenza di senso nel rispetto della piena dignità della persona, oggi messa a rischio da provocazioni non solo tecnologiche ma essenzialmente antropologiche.
La Chiesa di Lecce, per affrontare questo percorso, lavorerà già da ora e nei prossimi anni in modo sistematico, ma soprattutto ispirato, condiviso e partecipato.

