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Domani 28 dicembre mons. Cristoforo Palmieri, come già ricordato, compie quindici anni di episcopato. Alle 18 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria dell'Idria a Lecce presiederà l’eucarestia di ringraziamento.

 

 

Cinquantun’anni di sacerdozio al servizio degli ultimi secondo lo spirito e l’insegnamento di San Vincenzo de Paoli, fondatore della Congregazione dei preti della missione. 

È certamente questa la sintesi del ministero di mons. Cristoforo Palmieri, per oltre vent’anni in Albania prima come sacerdote missionario e dal 2005 come primo vescovo della diocesi albanese di Rreshen, dove durante il suo ministero realizza la scuola professionale “San Giuseppe artigiano”.

“Per poter conoscere lo slancio pastorale e la dimensione educativa, che hanno sempre animato e continuano ad animare, la missione del vescovo emerito di Rrëshen, Cristoforo Palmieri, è indispensabile raccontare di come egli, con cuore di padre, abbia pensato, fatto costruire e avviato l’esperienza decennale della Scuola professionale San Giuseppe operaio di Rrëshen.” Queste sono le parole e gli auguri di buon anniversario, da Padre Michele Leovino, direttore della Scuola “San Giuseppe Artigiano” e membro della comunità dei Padri Somaschi di Rreshen - Albania.                        

“Gli anniversari, come sempre, forniscono l’occasione opportuna per scrivere di chi ha fatto della propria vita un dono per gli altri, lasciando dietro di sé la scia delle buone opere concretamente realizzate e con amore accompagnate, affinché vi sia la necessaria crescita”.

Cominciando… dalla fine, si potrà dire che la Scuola professionale “San Giuseppe artigiano” conta attualmente 400 alunni/e che frequentano i profili professionali da essa offerti e cioè: elettrotecnica, termoidraulica, operatore informatico, meccanico per auto, operatore socio-sanitario, operatore turistico.

“Questa incredibile realtà scolastica - prosegue Leovino -, che iniziò la sua avventura con l’avvio nel novembre 2004 dei primi corsi brevi per adulti e giovani del territorio di Rrëshen e della limitrofa Rubik, insiste su un territorio fortemente deprivato sotto ogni punto di vista e, negli anni, ha formato nelle diverse professioni oltre 2.000 persone, sia adulti (attraverso i corsi brevi professionalizzanti) sia adolescenti della scuola dell’obbligo, e a tutt’oggi, con inesauribile slancio, continua a proporre sempre nuovi percorsi formativi, da 5 anni anche di livello europeo con relativa certificazione, grazie agli accordi con realtà dell’Italia e della Germania”.

“Era accaduto, infatti, che l’amore per i giovani, da Padre Cristoforo appreso nella sua formazione di religioso vincenziano, sull’esempio del suo fondatore San Vincenzo de Paoli, lo portasse a desiderare per essi, quasi fatalmente destinati ad emigrare in terre lontane in cerca di una migliore esistenza, e per di più senza neanche `un pezzo di carta` da far valere… lo portasse a desiderare che questi giovani da lui quotidianamente incontrati, avessero dove imparare un mestiere, dove formare la propria giovane personalità in un contesto di valori cristiani, dove poter attingere la speranza di… chissà… poter cominciare qualcosa di nuovo, e proprio qui nella loro terra!”.

“La sua nota caparbietà - prosegue Padre Michele -, quel suo costante cercare per i poveri (vivendo a sua volta da povero, testimonianza ne dà la sua umile stanzetta nel retro del suo ufficio vescovile!!), la capacità di interessare persone lontane o anche Enti di beneficenza che magari non conoscevano ancora niente dell’Albania e dei suoi reali bisogni … ha fatto poi il resto, permettendo di convogliare quelle risorse che avrebbero dato vita al suo progetto di una scuola per la gente, non solo i giovani, del luogo. In realtà, poi, questo progetto iniziale che prevedeva determinati e in un certo senso limitati (ragionevoli) traguardi, è andato ben oltre le più rosee aspettative giacché, accompagnando e favorendo il suo sviluppo attraverso una cura costante da realtà solo locale, la scuola ha assunto man mano e sempre più una dimensione regionale, extra regionale e adesso anche extra nazionale”.

“In questa grande avventura, compagni di viaggio di Padre. Cristoforo si fecero da subito i Padri Somaschi che con la presenza costante di una comunità religiosa sono ancora oggi coinvolti fattivamente nella gestione della scuola e del convitto, resosi necessario sia per i tanti villaggi lontani che costellano le montagne della Mirdita, sia anche perché l’afflusso di alunni riguarda anche paesi e città parecchio lontane da Rrëshen”.

“Al suo successore - conclude il direttore Scuola “San Giuseppe Artigiano” -, don Gjergj Meta, il vescovo Cristoforo ha consegnato un modello di scuola che incide positivamente anche nella vita sociale di Rrëshen e del circondario. A noi, egli consegna la testimonianza di un vescovo che, con tanta forza d’animo e fiducia nel Signore, superando non poche prove e difficoltà, accompagna ancora con amore la ‘sua creatura’ affinché ancora tante persone possano ricevere il dono di una formazione di valore e tanti altri, se vogliono, vi contribuiscano fattivamente come segno della collaborazione con il fondatore”.

 

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