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La religiosità popolare, si sa, è qualcosa di talmente pirotecnico e dinamico che si dispiega in forme sempre nuove anche a seconda delle epoche storiche che attraversa.

 

 

Forme che, a prima vista, possono apparire singolari o alternative ma che non sono mai prive di contenuto. È in tale ottica che va inquadrata la bella quanto insolita iniziativa di fare “un selfie con i santi patroni”, lanciata da mons. Michele Seccia nel corso della conferenza stampa di oggi. “Non si tratta di qualcosa di superficiale - spiega, sorridendo, l’arcivescovo - ma mi sta a cuore che se ne comprenda bene lo spirito! È un anno particolare in cui non potremo vivere le espressioni più tradizionali della nostra festa. Ma invito tutti i leccesi a visitare la cattedrale nei giorni dell’undena, a pregare dinanzi alle splendide effigi dei nostri martiri e, anche il 24 Agosto, quando le statue saranno esposte in Piazza Duomo, a scattare con amici e parenti, soprattutto con i bambini, un selfie con i santi patroni. Sarei davvero felice se queste foto, una volta stampate, fossero custodite nelle case dei fedeli. Non si tratta di cavalcare una moda ma più che altro di approfondire il nostro legame con Sant’Oronzo e i suoi compagni. Per quanto il gesto sia semplice, è comunque una testimonianza”. Una testimonianza calda e familiare, verrebbe da aggiungere. Se infatti ognuno di noi conserva gelosamente nel proprio telefono le foto con gli amici più cari, magari lontani, con i propri nonni o le persone che più ci stanno a cuore tanto più è bello avere anche una foto con i nostri padri e fratelli del cielo che, in secoli tanto remoti, ci hanno trasmesso quello che più conta, la fede nel Salvatore.    

 

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