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«Dove annunzia il Vangelo, usando un linguaggio adatto e comprensibile in quell’ambiente»Cfr. At 17,22-31.

 

Il bellissimo passo degli Atti degli Apostoli in cui Paolo si reca all’Areopago, è stato il punto di partenza del laboratorio pastorale su “Giovani, evangelizzazione e social network”, organizzato dal Decanato nord della diocesi di Chisinau (Moldavia) in collaborazione con Ufficio per le comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Lecce e tenutosi presso il Centro Fides della capitale moldava. All'evento hanno partecipato un gruppo di giovani della diocesi, nonché alcuni sacerdoti e persone consacrate.

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Padre Mihai Balan, decano del Centro, ha aperto i lavori venerdì 7 febbraio proseguiti poi con Giuseppe Lodeserto e il coordinamento di Padre Gabriel Cochiorca, parroco della cattedrale di Chisinau.

Il tema del seminario è stato attentamente sviluppato ed approfondito con notevole interesse dei partecipanti trattandosi di un argomento che ha direttamente coinvolto i giovani.

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Internet è una realtà che ormai fa parte della vita quotidiana: non una opzione, ma un dato di fatto. La rete oggi si presenta come un tessuto connettivo delle esperienze umane. Non uno strumento. Le tecnologie della comunicazione stanno dunque creando un ambiente digitale nel quale l’uomo impara a informarsi, a conoscere il mondo, a stringere e mantenere in vita le relazioni, contribuendo a definire anche un modo di abitare il mondo e di organizzarlo, guidando e ispirando i comportamenti individuali, familiari, sociali. Per cui «l’ambiente digitale non è un mondo parallelo o puramente virtuale, ma è parte della realtà quotidiana di molte persone, specialmente dei più giovani» (Benedetto XVI). L’evangelizzazione non può non considerare questa realtà e seguendo tale concetto sono state sviluppate idee e preso in considerazione alcuni obiettivi nei quali i giovani cattolici moldavi potrebbero essere coinvolti.

Sono stati presentati importanti aspetti dei social network, il cui uso corretto porterebbe alla realizzazione di progetti pastorali in grado di raggiungere anche luoghi lontani.

"La comunicazione è uno dei motori del messaggio evangelico, che oggi, grazie alla tecnologia informatica, può raggiungere tutti e può essere un'opzione praticabile. Occorre solo sapere come usare i social network, senza dipendere da loro” (Giuseppe Lodeserto).

Tutto il percorso laboratoriale è stato improntato anche sui documenti della chiesa laddove già affermavano che “l’importanza evidente del contenuto dell’evangelizzazione non deve nascondere l’importanza delle vie e dei mezzi… con audacia e saggezza [si debbono] ricercare i modi più adatti e più efficaci per comunicare il messaggio evangelico agli uomini del nostro tempo” (Evangelii nuntiandi, 1975, Paolo VI) e, quindi, considerare che pastorale e web vuol dire contestualizzare il contenuto rispetto al mezzo, e considerare la comunicazione nell’ottica della pastorale integrata per allargare e rendere più incisiva la missione della Chiesa attraverso i linguaggi comunicativi del nostro tempo.

Papa Giovanni Paolo II nell’ enciclica Redemptoris Missio (7 dicembre 1990), al n 37, parlava dei mass-media come “il primo Areopago dell’era moderna (…) o il principale strumento informativo e formativo, di guida e di ispirazione per i comportamenti individuali, familiari e sociali” vuol dire che essi sono ottimi mezzi da usare per l’evangelizzazione al servizio dei valori della vita, del bene comune e della promozione della vita cristiana

Questo è stato il primo seminario pastorale e, al termine, tutti i partecipanti hanno espresso parole di compiacimento sia in termini di argomenti che di contenuti.

Questi i commenti principali: è piaciuto il modo di presentare l’informazione; molto istruttivo e illuminante; attuale; costruttivo.

Hanno tutti auspicato che incontri del genere si possano svolgere ancora e consentire alla piccola comunità cattolica moldava di continuare nel suo percorso di crescita, in una realtà dove ancora si riscontrano atteggiamenti residuali della vecchia cultura.

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