In preparazione alla Giornata missionaria mondiale, che ha come tema "Battezzati e inviati. La Chiesa di Cristo in missione nel mondo" e mentre si celebra ottobre missionario straordinario, ieri sera la comunità diocesana si è riunita per un momento di preghiera e di formazione missionaria organizzato dal Centro Missionario e dalla Libreria Paoline di Lecce.

Dinanzi al suggestivo mosaico di Padre Rupnik nel centro di spiritualità "Le Sorgenti", struttura della comunità Emmanuel, insieme all'arcivescovo Michele Seccia - che ha presieduto la preghiera - e al parroco barese, don Antonio Ruccia che ci ha parlato del tema "Dalle dis-missioni alla missione", titolo del suo ultimo libro, sacerdoti e laici hanno potuto trascorrere un momento comunitario per "ripensare la missione".
"Schiodanti" , un neologismo proposto da don Antonio, è stato il filo conduttore della riflessione, che ha invitato i presenti a diventare missionari nella propria quotidianità, a schiodare, appunto, gli inchiodati della nostra società, gli ultimi. Saremo missionari se abbandoniamo una fede devozionistica e ci apriamo, rischiando noi stessi, agli altri, a chi è ai margini.
Il cristianesimo è per gli intraprendenti, e non per i compiacenti. Passare dall'essere coinvolti all'essere impegnati, come ha esortato l'arcivescovo. Contagiare gli altri con la gioia del vangelo.
Papa Francesco augura a tutta la Chiesa un nuovo slancio di responsabilità missionaria per annunciare il vangelo, quale compito imprescindibile perché, come ricordano il Concilio Vaticano II e San Paolo VI, la "Chiesa è per sua natura missionaria", in quanto evangelizzare, nelle sue varie forme e attività, è la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare.
Il Papa ricorda che la missione "rinnova la Chiesa, rinvigorisce la fede che ci è stata donata nel Battesimo, rafforza l'identità cristiana, dona nuovo entusiasmo e motivazioni all agire pastorale. La fede si rafforza donandola e condividendola".
La missione e l'evangelizzazione, dunque, oltre ad essere il compito primo della Chiesa, rappresenta ancora oggi la vera sfida per l'oggi e per il domani.