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La bellezza di sentirsi fratelli… è questo titolo a sintetizzare bene l’esperienza - terminata ieri - del “camposcuola” estivo che i sacerdoti giovani hanno vissuto insieme al vescovo.

 

Lontani dalle fatiche quotidiane, infatti, i sacerdoti, prima ancora che conoscere o osservare le realtà visitate, hanno potuto sperimentate la bellezza dello stare insieme e del ritrovarsi tra fratelli.

Nei quattro giorni in terra toscana, ospiti del monastero delle Monache benedettine di Rosano, hanno avuto la possibilità di entrare in contatto - toccandola con mano una volta di più - con la bellezza di Dio che guida la sua Chiesa.

Lo hanno potuto apprezzare nella cittadella del Movimento dei Focolari di Loppiano, realtà nata dall’intuizione di Chiara Lubich che sognava un luogo (con tutti gli elementi di una città) in cui si vivesse una vita quotidiana alla luce del Vangelo e dell’amore reciproco. Sono stati diversi gli incontri fatti nella cittadella, su tutti ne ricordiamo due: l’esperienza raccontata loro dal prof. Piero Coda - preside dell’Istituto Universitario Sophia - che ha evidenziato una realtà nata nel 2008 come avamposto culturale e guidata dallo Spirito diventando un importante luogo di eccellenza per la ricerca accademica; l’incontro con Ciro, un artista che riesce a trasformare materiale di scarto in vere e proprie opere d’arte, sfruttando il grande dono dell’immaginazione.

Si sono poi recati nella città di Fiesole, hanno osservato le bellezze artistiche della chiesa di Santa Maria e della Cattedrale e hanno incontrato il vescovo, mons. Mario Meini, per un confronto tra realtà diocesane. Hanno poi visitato il Santuario dei Sette Santi Fondatori di Montesenario.

Dopo aver osservato la bellezza della novità di Loppiano e l’ordinarietà dell’esperienza diocesana, si sono poi lasciati stupire dalla freschezza della vista monastica; nel giorno di San Benedetto, infatti, a Camaldoli, si sono confrontati con l’antichità di un carisma monastico che ha trovato la forza di rinnovarsi, aprendosi al mondo.

L’esperienza si è poi conclusa con la celebrazione eucaristica vissuta nel Monastero di Rosano insieme alle Monache benedettine della comunità che li ha accolti.

La bellezza di sentirsi fratelli, dunque, nella semplicità dello stare insieme e nella consapevolezza di essere figli di uno stesso Padre che guida i passi della Chiesa in un rinnovamento continuo e mai scontato.

 

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