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L’evento dei 25 anni di presenza della Fondazione Regina Pacis ha permesso all’arcivescovo di LecceAngelo Raffaele Panzetta di approfondire con attenzione la dimensione missionaria del dialogo esistente tra la comunità ecclesiale salentina e la comunità ecclesiale moldava.

 

 

Questo aspetto è emerso costantemente, perché indipendentemente dalla Fondazione Regina Pacis, la Chiesa di Lecce di fatto ha vissuto e vive un dialogo ecclesiale fondato sulla carità fra due comunità che vivono un legame che in questi giorni di permanenza in Moldavia si è ulteriormente intensificato e soprattutto è affiorato in tutti i suoi aspetti più significativi.

Ci sono stati alcuni eventi molto forti che hanno consolidato il legame tra le due Chiese: il dialogo tra il vescovo di Chisinau mons. Anton Cosa e l’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta; l’omelia dal tono fortemente ecclesiale da parte dell’arcivescovo di Lecce in occasione della solenne celebrazione nella cattedrale di Chisinau; la visita ad alcune parrocchie e l’incontro con i parroci da parte dei sacerdoti leccesi che hanno partecipato al viaggio; la partecipazione dei fedeli e l’accoglienza resa alla delegazione della diocesi di Lecce.

Nulla di formale né di troppo organizzato per l’occasione, ma tutto vissuto con il chiaro intento di consolidare il legame tra le due realtà ecclesiali e nello stesso tempo dare, attraverso la carità e l’impegno della Fondazione Regina Pacis, un messaggio di carità, che scaturisce anche dalla generosità dei fedeli salentini.

Le opere di carità della Fondazione Regina Pacis, che sono sotto gli occhi di tutti, e a onor del vero hanno anche stupito l’arcivescovo di Lecce e i sacerdoti con lui presenti in Moldavia, sono l’espressione della Chiesa di Lecce, che ha sempre avuto la capacità di generare accoglienza ed esprimersi nelle migliori forme di generosità, oltre ad una organizzazione che è un modello per le altre Chiese.

Nel corso degli incontri è emersa, e non poteva essere diversamente, la capacità profetica di mons. Cosmo Francesco Ruppi ed il suo intuito, 25 anni fa, di inviare un sacerdote di Lecce a comprendere quale potesse essere l’impegno da assumere per un cammino missionario. Tutto questo è stato realizzato dalla Fondazione Regina Pacis, ma oggi è anche un’opera della Chiesa di Lecce.

Il legame è cresciuto negli anni, anche attraverso i due pastori che si sono succeduti, ed oggi grazie all’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta può essere vissuto ancor più concretamente e con una collaborazione che può sviluppare il cammino missionario di laici e di sacerdoti.

Ha stupito molto l’entusiasmo dei giovani sacerdoti presenti in Moldavia, il loro intuito nel comprendere gli eventi che stavano vivendo, lo stile di partecipazione ai diversi incontri e alle liturgie, ed anche i sacrifici nell’affrontare giornate intense che non hanno dato spazio assolutamente ad alcuna forma di turismo.

Il viaggio della delegazione leccese è stato un evento ecclesiale molto importante ed ha segnato il cammino del rapporto con la Chiesa moldava, sul quale bisognerà ancora riflettere. L’occasione sarà la visita a Lecce del vescovo di Chisinau dal 16 al 19 ottobre prossimo, in occasione della Giornata missionaria mondiale.

Sarà il messaggio del vescovo Cosa, anch’egli impegnato nella celebrazione del suo venticinquesimo anniversario di episcopato, a consegnarci ancora una volta la lettura ecclesiale di questa di questa missione.

 

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