Le temperature decisamente autunnali hanno fatto da cornice al secondo giorno che la carovana leccese guidata dall'arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta sta vivendo in Moldavia per i venticinque anni della presenza della Fondazione “Regina Pacis” in Moldavia e della cooperazione tra la Chiesa leccese e quella di Chisinau.

Dopo il riposo notturno e la colazione i partecipanti, accompagnati da don Cesare Lodeserto sono partiti alla volta di Goian dove hanno visitato il carcere minorile: toccante è stato vedere che, nonostante la serietà del luogo, tutti gli addetti ai lavori hanno quale obiettivo principale la cura del minore, non solo una volta uscito da quell'ambiente ma, soprattutto, durante la permanenza in quei luoghi.
Da qui, la truppa leccese si é diretta a Varvareuca dove ha avuto modo di incontrare i piccoli che vivono nel villaggio limitrofo e gli anziani che abitualmente frequentano la Mensa "Regina Pacis": dopo un dialogo fraterno e la premiazione di quanti hanno contribuito a rendere questo luogo un'oasi di carità, l'arcivescovo Panzetta ha benedetto e inaugurato la nuova cucina della struttura e, successivamente, i partecipanti hanno condiviso il pranzo con gli ospiti in un clima di grande familiarità a sottolineare ciò che don Cesare va ripetendo spesso in questi giorni: "La povertà non toglie la dignità ma la aumenta".
Nel pomeriggio la comitiva salentina si è poi diretta verso Stauceni: qui ha visitato la parrocchia Sacro Cuore e ha partecipato alla concelebrazione eucaristica in lingua russa presieduta dal vescovo di Chisinau, Anton Coşa e concelebrata dall'arcivescovo Panzetta e dall'arcivescovo emerito Michele Seccia.
La cena fraterna ha fatto calare il sipario su una giornata che ha permesso a tutti i componenti la delegazione leccese di sentirsi provocati sul modo di fare e vivere la carità, sempre imperniato sulla capacità di saper riconoscere Cristo nel povero e nel bisognoso.

