Stasera la Chiesa di Lecce vivrà la solenne Veglia di Pentecoste a compimento del Tempo Pasquale: accogliendo la sovrabbondante ricchezza dello Spirito si sentirà, ancora una volta, chiamata a camminare nella storia per annunciare, con coraggio e parresia, i mirabilia Dei.
Come si svolgerà questa celebrazione che, nella sua singolare bellezza, rimanda alla Veglia Pasquale, madre di tutte le veglie? L'Ufficio liturgico diocesano, nella persona del direttore don Mattia Murra, ha approntato il rito (SCARICA IL SUSSIDIO) che per la linearità, sobrietà e semplicità permetterà a tutta la comunità ecclesiale leccese di rivivere l'esperienza del cenacolo, quando Maria e gli Apostoli erano in attesa del Consolatore.
I fedeli si raduneranno alle 20,30 in Piazza Duomo, luogo nel quale avrà inizio il rito sacro: le porte della chiesa cattedrale saranno chiuse. All'esterno i presenti saranno aiutati nella preghiera da alcuni lettori che proporranno stralci di riflessioni tratte da "Il cammino fatto", relazione tenuta alla seconda assemblea nazionale delle Chiese in Italia e "Vita, missione e identità della Chiesa di Lecce", sintesi del percorso sinodale diocesano. Il tutto sarà intervallato dal canto di alcuni canoni eseguiti dalla corale diocesana.
A tempo debito, l'arcivescovo Michele Seccia, unitamente ai presuli concelebranti (l'arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta e il vescovo Cristoforo Palmieri) e preceduto dal diacono che porta il cero pasquale - segno di Cristo risorto - farà ingresso nella piazza mentre tutta l'assemblea attingerà dal cero la luce.
Quì il presule darà inizio alla celebrazione con il segno di croce, il saluto liturgico e la monizione introduttiva terminata la quale, inneggiando a Cristo luce del mondo, il presidente dell’assemblea si avvierà verso la cattedra episcopale.
Giunto alla sede, dopo aver recitato la colletta, l'arcivescovo inviterà i presenti a sedere per accogliere il grande dono della Parola che ristora, dona vigore, sferza e detta il cammino al popolo di Dio.
Culmine di questo momento sarà la proclamazione del Vangelo e la riflessione omiletica.
Osservato un congruo tempo di silenzio, alcuni rappresentanti del popolo di Dio, accendono al cero le candele e portano la luce a tutta l'assemblea per il momento della memoria del sacramento della Confermazione, evento che ha segnato l'adultità nella fede e la forza ricevuta dal Paraclito di saper essere, ciascuno nel proprio stato di vita, discepoli che annunciano Cristo.
Due i momenti suggestivi che caratterizzeranno tale veglia: l'arcivescovo Seccia accoglierà l'impegno missionario della equipe sinodale diocesana a nome dell'intero popolo di Dio che vive e opera in Lecce; a seguire, il presule consegnerà ai membri del consiglio presbiterale e del consiglio pastorale diocesano Fragmenta Colligite, la Sintesi del cammino sinodale compiuto in questo tempo dalla Chiesa diocesana.
Prima della benedizione Seccia non mancherà di affidare se stesso e tutta l'assemblea liturgica da lui presieduta alla intercessione della Vergine Maria attraverso il canto del Magnificat e l'incensazione del cero pasquale, dell'icona della Madre di Dio e di tutto il popolo radunato nel tempio.
La benedizione finale e il congedo come nel giorno di Pasqua saranno il segno che la Chiesa di Lecce è chiamata, come i settantadue, a dover andare nel mondo per dire a tutti la gioia di aver incontrato il Signore, principio e fine di tutto il suo cammino.