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Il chiostro dell’antico seminario di Lecce, in Piazza Duomo, raro scrigno di bellezza per la sua storia e per l’arte che conserva e, soprattutto, per il pozzo barocco sul quale esso si concentra, è diventato anche un luogo dove la cultura contemporanea ha trovato il suo rifugio ideale ma anche il suo centro diffusore.

 

 

Un vero e proprio ritrovo intellettuale e centro propulsore del sapere. Non solo per via delle mostre e delle iniziative promosse da ArtWork, destinate in particolare al turismo di passaggio ma, negli ultimi anni, ospitando voci e volti dalle più svariate radici intellettuali, il chiostro si è imposto come sede prescelta dagli organismi ecclesiali della diocesi di Lecce per avviare, condurre e proporre al territorio un costante dialogo sapienziale. 

Ad aprire la strada nel 2019 l’Ufficio diocesano delle comunicazioni sociali (all’epoca guidato da don Antonio Murrone e, nell’ultimo biennio, da don Emanuele Tramacere) con la rassegna “Dialoghi al pozzo”. Negli anni sono arrivati nel chiostro ospiti del calibro di Francesco Giorginodon Marco Pozzadon Dario ViganòAntonio Caprarica e Pier Cesare Rivoltella. Quest’anno, se la Provvidenza farà la sua parte, è atteso per il 26 maggio un esperto di intelligenza artificiale di caratura internazionale: top secret al momento il suo nome.

Anche il Servizio di pastorale giovanile, diretto prima don Alessandro Mele e oggi da don Salvatore Corvino, ha scelto il chiostro come spazio della proposta formativa per le nuove generazioni. L’ultimo testimone, lo scrittore Enrico Galiano (LEGGI). Gli anni scorsi, il poeta Daniele Mencarelli e, prima ancora, lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet.

Anche la Fondazione Splendor Fidei (presieduta da don Antonio Montinaro) ha promosso l’arte intorno al pozzo nel giorno del “compleanno”: prima Alessandro Quarta con il suo virtuoso violino e poi Neri Marcoré in una splendida performance costruita insieme con Raffaele Casarano. Il prossimo 14 giugno, a spegnere le candeline del terzo anniversario un altro artista: sarà una gradita sorpresa.

E, se la memoria non inganna, anche la Fondazione Casa della Carità ha organizzato nel chiostro (2024) la rassegna “Una stanza tutta per noi”, dedicata all’universo femminile e ai diritti delle donne: due appuntamenti con Liliana Faccioli Pintozzi, giornalista di Sky Tg24 e poi, con Rajae Bezzaz, attivista e storica inviata del programma “Striscia la notizia”, che presentò il suo libro “L’araba felice”.

Ora, nel cuore di un tempo inquieto e affamato di senso, l’Istituto superiore di scienze religiose (Issrm) “don Tonino Bello” di Lecce, guidato da don Antonio Bergamo, propone un incontro che è più di un evento culturale: è un gesto simbolico, un’apertura, un attraversamento. Venerdì 31 maggio, si concluderà il ciclo di conferenze “325-2025: Il Concilio di Nicea tra passato, presente e futuro”, con un dialogo ad alta intensità intellettuale e spirituale: “Tra ontologia e rivelazione: cosa può dirci Nicea oggi?”.

A confrontarsi nel chiostro, dalle 18 alle 20, saranno due voci autorevoli del pensiero contemporaneo: Massimo Cacciari, filosofo della crisi della razionalità moderna, e Piero Coda, teologo dell’ontologia trinitaria e protagonista del dialogo ecumenico.

Cacciari, già professore ordinario di estetica a Venezia, fondatore della Facoltà di filosofia all’Università San Raffaele, ha indagato la tensione tra pensiero e limite nelle tradizioni filosofiche. Coda, già preside dell’Istituto Sophia e oggi segretario generale della Commissione teologica internazionale, interpreta la fede come risposta pensante alle domande radicali dell’uomo contemporaneo.

L’incontro è pensato come vertice simbolico di un anno formativo in cui l’Issrm di Lecce ha scelto di mettersi in gioco, aprendo le aule al confronto, alla ricerca, alla tensione spirituale che abita ogni vero sapere. Non si tratta solo di ascoltare due grandi maestri. Si tratta di stare dentro un campo di forze, in cui parole diverse si cercano, si urtano, si lasciano ferire e, forse, si illuminano a vicenda.

L’appuntamento rappresenta un’opportunità unica per esplorare le connessioni tra filosofia e teologia, e per interrogarsi su come il Concilio di Nicea - a 1700 anni dalla sua celebrazione - possa ancora ispirare il pensiero contemporaneo.

La partecipazione è gratuita, ma è richiesta l’iscrizione tramite piattaforma (CLICCA QUI). Per restare aggiornati, è possibile seguire i canali social dell’ISTITUTO.

 

 

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