Il silenzio della notte e la devozione orante della città hanno accolto ieri sera nelle vie e nelle piazze del centro storico le statue del Cristo morto (attribuita al Maccagnani) e della Desolata rivestita a nuovo grazie ai recenti interventi di restauro voluti da Claudio Selleri, priore della confraternita di Gesù agonizzante e Santi Medici.
La processione, uscita dalla chiesa di Santa Teresa. introdotta, come da tradizione, dall’antico Inno a Gesù morto, “Gesù morì” eseguito dal coro delle “Pie donne” e accompagnata dalla banda “Città di Surbo”, è stata presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia, accompagnato dall’arcivescovo coadiutore Angelo Panzetta, dal rettore dell’antica chiesa, don Alessandro D’Elia e da un gruppo di parroci e sacerdoti che svolgono il loro ministero nella città capoluogo: don Vito Caputo, mons. Vincenzo Marinaci, mons. Antonio Montinaro, mons. Nicola Macculi, don Andrea Gelardo, don Corrado Serafino, don Carlo Calvaruso, mons. Piero Quarta e don Gabriele Morello, oltre ai sacerdoti dell’Istituto Cristo Re che curano la rettoria di Sant’Anna.
Notevole il concorso di popolo, delle confraternite e dei Cavalieri dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme per le vie del centro storico di Lecce in un clima di intensa preghiera e composta partecipazione. Presente anche una rappresentanza dell’amministrazione comunale.
Di rientro, sul sagrato di Santa Teresa, l'arcivescovo Seccia ha dettato una breve meditazione sulla passione e la morte di Cristo e sui sette dolori ha rivolto a tutti gli auguri di Pasqua, augurando il ritorno alla pace e alla vera conversione al Signore.
Anche il priore Selleri, al termine della processione ha ringraziato le autorità presenti, unitamente alle tante confraternite, alla banda, ai portatori delle statue e ai tanti fedeli che hanno vissuto questo intenso momento di preghiera.
Negli scatti di Arturo Caprioli, il racconto di una serata tanto attesa e tanto partecipata.
Racconto per immagini di Arturo Caprioli.