Ieri sera, all’inizio della Messa del Crisma, don Vito Caputo, vicario episcopale per gli affari generali e parroco della cattedrale, rappresentando i sentimenti del clero diocesano, ha rivolto il saluto all’arcivescovo Michele Seccia e gli ha formulato gli auguri di Buona Pasqua. Di Seguito, il testo integrale.
Amatissimo padre e pastore di questa Santa Chiesa di Lecce, carissimo vescovo Michele,
Alla vigilia del solenne Triduo pasquale ci siamo radunati nella nostra chiesa cattedrale, centro di tutta la vita liturgica della diocesi, per la solenne celebrazione della Messa Crismale, segno di unità della Chiesa locale attorno al suo vescovo e al suo presbiterio, durante la quale lei, nella pienezza del sacerdozio, benedirà gli oli degli infermi, dei catecumeni, consacrerà il Sacro Crisma e noi presbiteri rinnoveremo le promesse sacerdotali.
Quale parroco della chiesa cattedrale, l’occasione mi è propizia, in questo solenne contesto celebrativo, in prossimità della Santa Pasqua, per rivolgerle anche a nome di tutti i ministri ordinati, un pensiero augurale.
L’olio, com’è noto sin dai tempi antichi, è sostanza terapeutica, aromatica e conviviale: medica le ferite, profuma le membra, allieta la mensa. Questa natura dell’olio è stata assunta nel simbolismo biblico-liturgico per esprimere l’unzione dello Spirito che risana, illumina, conforta, consacra e permea di doni e di carismi tutto il corpo della Chiesa.
Eccellenza carissima, pensando alla meravigliosa bellezza di questo corpo crismato come non rivolgere il pensiero alle tante generazioni di vescovi, sacerdoti, religiosi, consacrati e laici della nostra Chiesa diocesana che ci hanno preceduto, uomini e donne di speranza e sagge guide che nel corso dei secoli ci hanno trasmesso la fede degli apostoli e con la loro unzione battesimale hanno scritto pagine di santità di vita, ne è segno il fatto, come possiamo notare, che la nostra cattedrale questa sera è gremita di fedeli grazie anche alla forza attrattiva della loro luminosa e lungimirante testimonianza evangelica.
Dinnanzi a tale epifanìa dello Spirito, come non rimanere stupiti davanti al Mistero Pasquale che si attualizza e si concretizza nei sacramenti attraverso i quali ci viene donata la multiforme grazia dello Spirito in ogni circostanza della nostra vita per l’edificazione della Chiesa: Corpo pasquale di Cristo.
In questa celebrazione, radunati in assemblea santa, popolo regale, stirpe sacerdotale, popolo messianico, invochiamo lo Spirito Santo, simboleggiato nell’olio della tenerezza e della speranza, affinché ci renda crisma vivente, profumo deciso di Cristo che gli uomini e le donne del nostro tempo possano avvertire e godere, radunati da tale fragranza spirituale, nella edificazione del corpo mistico di Cristo.
Credendo, ora di interpretare i sentimenti dell’intero presbiterio desidero formularle l’augurio di una Santa Pasqua di Risurrezione, e rinnovando le promesse sacerdotali, le assicuriamo la nostra filiale obbedienza, ringraziandola per l’esercizio del suo ministero episcopale in mezzo a noi. Davanti a lei e al popolo santo di Dio vogliamo ancora una volta gridare e testimoniare, nonostante le nostre fragilità e le nostre debolezze, il nostro amore e la nostra gioia di essere presbiteri a servizio di Dio e dei fratelli, nella Santa Chiesa Cattolica.