Mattinata a teatro ieri per oltre cinquecento studenti leccesi alla scoperta della figura di Salvo D’Acquisto con lo spettacolo “La foto del carabiniere” scritto, diretto e interpretato da Claudio Boccaccini, figlio di uno dei 23 uomini salvati dallo sterminio nazista il 23 settembre 1943 dal gesto eroico del carabiniere oggi Venerabile.
L’evento, organizzato dal Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri in collaborazione con la Fondazione Splendor fidei presieduta da mons. Antonio Montinaro, economo diocesano, e dall’Ufficio scolastico provinciale di Lecce, ha radunato presso il teatro Apollo una platea di ragazzi che ha avuto modo di conoscere e approfondire la figura del vicebrigadiere dichiarato Venerabile da Papa Francesco lo scorso 25 febbraio e per cui è in corso la causa di beatificazione per essersi sacrificato con amor cristiano facendosi fucilare al posto di un gruppo di civili durante un rastrellamento delle truppe naziste nel corso della seconda guerra mondiale.
In scena sul palco dell’Apollo lo spettacolo che racconta ormai da diversi anni la vita del carabiniere morto a quasi soli 23 anni tramite le parole del regista e attore teatrale Claudio Boccaccini, figlio di Tarquinio Boccaccini, uno degli uomini innocenti catturati dai soldati tedeschi destinati alla fucilazione per un presunto attentato alle truppe naziste nei pressi di Palidoro, località dell’agro romano. “Senza il suo sacrificio mio padre non sarebbe sopravvissuto e di conseguenza io oggi non sarei qui” ha dichiarato Boccaccini ai microfoni di Portalecce, “devo tutto a lui e lo spettacolo è nato nella mia mente proprio come omaggio al suo eroismo e alla sua vita”.
All’inizio dell’evento, prima dello spettacolo, sono intervenuti il Comandante provinciale dei Carabinieri, il col. Donato D’Amato, che nel suo saluto ai ragazzi ha dichiarato che “Non siamo tutti chiamati a essere eroi, ma siamo chiamati ogni giorno a compiere scelte di amore per la nostra comunità”. E proprio di amore ha parlato poi anche l’arcivescovo Michele Seccia, che salutando i ragazzi ha evidenziato che “l’amore cristiano di un uomo che, a imitazione di Cristo stesso, ha sacrificato la sua vita per gli altri ci deve essere sempre di esempio”. Presenti all’evento anche l’arcivescovo coadiutore Angelo Raffaele Panzetta, lo stesso don Antonio Montinaro, il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, il prefetto Natalino Domenico Manno e il provveditore Mario Trifiletti. Si è aggiunto agli interventi anche il saluto in video (GUARDA) del card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le cause dei santi. “La sua venerabilità è segno e riconoscimento dell’esercizio eroico delle virtù cristiane - ha dichiarato il porporato - e queste virtù sono anche senz’altro segno del contesto familiare e relazionale in cui è vissuto Salvo D’Acquisto, meridionale, napoletano, che ci aiuta a comprendere il gesto ultimo di un uomo di profonda fede, che nell’amore alla sua famiglia di origine, la sua famiglia dell’arma ha donato la sua stessa vita per custodire le famiglie di chi ha salvato. La Chiesa lo onora perché nessuno ha un amore più grande di chi dona la vita per le persone che ama”.