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Quando un gruppo di adulti si interroga sulla Parola di Dio, gli effetti sono spesso imprevedibili.

 

 

 

 

Ed è quello che è successo giovedì sera quando, il gruppo del triennio formativo - con larga partecipazione anche di ex corsisti - della Scuola diocesana di formazione teologica (Sdft) di Lecce, si è ritrovato nel salone della scuola in un clima di raccoglimento e preghiera intorno al desiderio di ascoltare insieme la Parola di Dio guidati all’arcivescovo coadiutore Angelo Panzetta, ritrovandone un gusto e uno spessore di familiarità con la Scrittura e che procede di pari passo con la propria stessa vita. 

Questo incontro della Lectio nasce da un desiderio: ritrovare ciò che unisce, riconducendo i diversi percorsi personali a una misura comune che sia pure la base di una più profonda comunione. I cambiamenti epocali di questi anni hanno fatto crescere la convinzione di un cristianesimo non solo di tradizione. Il cammino della Chiesa, comunità cristiana nella storia, sta portando con sempre più evidenza la necessità di approfondire i fondamenti della vita cristiana e il suo valore: una scelta ed uno stile di vita. Per questo motivo, le proposte di formazione teologica e all’esperienza spirituale della Scuola diocesana di formazione teologica vengono incontro a questa esigenza.

Dopo aver vissuto una conoscenza approfondita del testo, i corsisti hanno avuto il tempo di sperimentare i passaggi richiesti dalla Lectio, ovvero metitatio, oratio e la contemplatio per concludersi poi, con l’aiuto di un facilitatore, nella collactio e nell’actio

A fine incontro, il direttore don Piero Quarta ha raccolto le testimonianze di alcuni corsisti, sull’esperienza fatta di Lectio divina in tutte le sue fasi.

“Il perdono - afferma Silvana de Nigris, corsista del primo anno - ha toccato il cuore di molti, un perdono nonostante le offese che è diventato grazie ad esso, emanazione del profumo di Dio. Questa Lectio ha iniziato a portare i suoi frutti, tanta era la gioia profusa dallo Spirito Santo in noi, con l’impegno di mettere in atto ciò che l’arcivescovo ha ritenuto importante per la nostra crescita spirituale da evangelizzare nelle nostre comunità, e innamorati della Sacra Scrittura, sia per noi pane quotidiano”.

“Durante il percorso nella Scuola diocesana di formazione teologica, ho vissuto momenti di grazia - confida Anna Maria Bergamo, corsista del primo anno -. Il vero dono è stato l'incontro spirituale della Lectio divina. Tutto era perfetto in un'atmosfera raccolta e profonda, creata dal nostro direttore don Piero. Durante il momento di silenzio e meditazione, il Signore ha parlato a ciascuno di noi. È emerso dalla maggior parte del gruppo il valore del perdono come espressione di amore e forza che prevale sopra ogni cosa. Questa esperienza viva spirituale è stata per me un dono che mi ha aiutato a riscoprire la bellezza del perdono come cammino di liberazione e guarigione”.

“È stata un'esperienza intensa ed edificante - sono le parole di Paola Pascali del secondo anno di formazione -. Personalmente ho riflettuto sul vero significato di amore e perdono; spesso pensiamo di perdonare ma poi mostriamo indifferenza. Mi sono chiesta se fatti gravissimi possano essere perdonati e mi sono interrogata sul significato di quel perdono. Ho riscoperto il nostro ruolo, in qualità di missionari di evangelizzazione, ho manifestato la mia paura di non riuscire a portare quel profumo di Cristo, o di non esserne all'altezza. Ho compreso che Dio ci guarda sempre, ci accompagna in questo percorso sempre”.

“L'esperienza di questo incontro sulla Parola - afferma Mirella Rizzo, corsista del secondo anno - ha aperto la mia mente ed il cuore perché ho una grande necessità di conoscenza della Parola per scavare più profondamente nelle Sacre Scritture, sono entrata nel testo con profondità riuscendo a capire i sentimenti provati da Paolo verso la comunità che lo aveva ferito ed il suo stato d'animo. Il messaggio che sono riuscita a capire è che il perdono è una vittoria dell'amore e lo sguardo di Dio è sempre su di noi”.

“Abbiamo quindi avuto la possibilità di immergerci nella Parola, - dichiara Riccardo Longo corsista del terzo anno - soprattutto grazie all'incisiva chiave di lettura proposta da mons. Panzetta, che ha reso attuale il messaggio rendendolo percettibile ai nostri cuori. Una Parola vissuta ogni giorno da noi tutti, un aspetto riscontrato sia personalmente che nel gruppo di condivisione, riscoprendo la possibilità di superare le sofferenze verso il prossimo e le fragilità umane che la vita ci porta a conoscere”.

E ancora, Tonio Rollo - corsista terzo anno -: “Grazie don Piero per la grazia che abbiamo vissuto con la Lectio: è stato un incontro di spiritualità vivo e concreto; un percorso di gioia nella consapevolezza dell'amore di Dio, ma anche e soprattutto dei nostri limiti umani, della difficoltà di vivere il perdono sincero e dell'orizzonte a cui tendere, per gustare a pieno la profonda misericordia del Padre, il sacrificio gratuito e incondizionato del Figlio, sotto l'azione costante e salvifica dello Spirito Santo. È proprio vero, non c'è gioia più bella e grazia più piena che condividere insieme la Parola di Dio per sentirsi inondati, guidati e orientati ad essere strumenti nelle mani di Dio. Grazie di cuore. Lunga vita alla Scuola di teologia”.

 

 

Photogallery di Arturo Caprioli

 

 

 

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