L’itinerario formativo della Scuola diocesana di formazione teologica quest’anno ha operato un salto di qualità inserendo dei momenti spirituali accanto a quelli culturali.

Pertanto, nel mese di ottobre i corsisti hanno vissuto un’intensa esperienza di preghiera di adorazione, mentre in dicembre sono stati iniziati alla pratica della Lectio divina presso il monastero delle Benedettine.
Il prossimo 10 aprile, guidati dall’arcivescovo coadiutore Angelo Raffaele Panzetta si metteranno a scuola della Parola praticando la Lectio divina. Tra i frutti più belli del Concilio Vaticano II c'è sicuramente il recupero della Parola di Dio, posta al centro della Chiesa e al centro della vita del cristiano. La Lectio è una delle priorità pastorali che Giovanni Paolo II ha indicato alla Chiesa all’inizio di questo terzo millennio: “Ad essa si è assicurato l’onore che merita nella preghiera pubblica della Chiesa. Ad essa i singoli e le comunità ricorrono ormai in larga misura, e tra gli stessi laici sono tanti che vi si dedicano anche con l’aiuto prezioso di studi teologici e biblici. Soprattutto è l’opera dell’evangelizzazione e della catechesi che si sta rivitalizzando proprio nella attenzione alla parola di Dio. (Novo Millennio Ineunte, 39).
La Lectio divina è una “pedagogia” per la lettura della Bibbia. La Lectio ha una peculiarità: è lettura della Parola di Dio in colloquio con Dio. Si chiama “divina”, non soltanto perché i testi che leggiamo contengono ciò che Dio dice, ma anche perché è una lettura che si fa in due: chi legge, da una parte e lo Spirito del Risorto, dall’altra. Per la pratica corretta della Lectio, quindi, è importante dire: non si legge la Scrittura per diventare maestri, ma unicamente per farcene discepoli; non per insegnare, ma per pregare. La Lectio divina comprende quattro momenti, tutti importanti, concatenati e interdipendenti. Trascurandoli o svolgendoli disordinatamente si corre il rischio di una lettura sterile o addirittura controproducente. I momenti o passaggi principali sono: lectio, meditatio, oratio, contemplatio.
Il primo è la lectio, la lettura propriamente detta, una lettura evidenziata. “Se preghi, parli con il tuo Sposo. Se leggi, egli parla a te” (S. Girolamo). Domandandoci: «Cosa dice il testo in sé?». Nella Lectio divina la Scrittura commenta la Scrittura.
Si passa quindi alla meditatio, la meditazione, che è una sosta interiore sugli elementi portanti del brano, raccolti durante la lectio. Riflettiamo sui messaggi del testo, sui valori permanenti che ci trasmette. Si tratta di rispondere alla domanda: “Cosa dice a me questo testo? Quali messaggi e valori mi comunica, attraverso i dati che ho evidenziato?” Si tratta di raccoglierci e chiedere al Signore: «Cosa dici a me con queste tue parole?».
Il terzo momento è l’oratio, la preghiera. Alla voce di Dio che ci ha interpellati nella lectio e meditatio, rispondiamo con la preghiera, cioè trasformiamo in preghiera quello che abbiamo meditato. Come ogni risposta deve corrispondere alla domanda, così la preghiera sarà sempre in sintonia con il testo meditato, sia essa pubblica, liturgica, privata, comunitaria. «Cosa ho da dire al Signore in risposta alla sua Parola».
Segue la contemplatio, la contemplazione. Contemplare è entrare in un rapporto di fede e di amore con il Dio di verità e di vita che in Cristo ci ha rivelato il suo volto, quel volto che ogni pagina della Bibbia ci svela. La contemplatio non è astratta: comporta sempre l’azione. È il contemplare agendo, in cui il cuore, toccato dalla presenza di Cristo, si chiede: «Cosa devo fare per realizzare questa Parola?». La lectio divina, quindi, con i quattro passaggi che essa comporta, non è soltanto scuola di preghiera: diventa scuola di vita.
La collatio, dal latino “colligere” = raccogliere: è l’unico passaggio supplementare e integrativo alla Lectio, quando si svolge in forma comunitaria. E’ opportuno, però, chiarire la finalità di questo momento. La collatio non è per la discussione né per la condivisione, ma per la comunicazione. Si possono riferire, con molta sobrietà, le risonanze personali della Parola, le sottolineature al testo, intuizioni, approfondimenti, dubbi e reazioni a vario livello e di vario tipo… È il momento della condivisione nella fede. Nella collatio ognuno vede il fratello, la sorella in una dimensione di fede. Il fratello/la sorella è una persona con cui condivido un progetto di salvezza. Ognuno scopre che essere fratelli/sorelle vuol dire indicare gli uni agli altri la strada da percorrere, offrire il sostegno reciproco e camminare insieme verso l’unico traguardo. Ognuno si sente responsabile della crescita di ciascuno e di tutti. Ognuno gioisce della gioia degli altri. Soprattutto: nella collatio si è discepoli gli uni degli altri. Per questo non si danno giudizi… ma si esprime: accoglienza, apprezzamento, gratitudine per il fratello/la sorella. Nella collatio il protagonista principale è lo Spirito Santo, vivente nella Parola di Dio e nelle sorelle/fratelli. Insieme, in silenzio, si ascoltano le intuizioni interiori, le risonanze, i germi di vita che lo Spirito, a volte in forma ancora iniziale e incerta, suscita in ciascuno. È lo Spirito Santo che crea “simpatia” tra la Parola di vita, i fratelli, le sorelle e, attraverso ciascuno, la comunità. Nella collatio si condividono le proprie debolezze, ma soprattutto le meraviglie che in essi compie la Parola di Dio.
Maria è l’icona dell’ascolto fecondo della Parola: ella ci insegna ad accoglierla, a custodirla e a meditarla incessantemente: «Maria serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19). Immagine perfetta della Chiesa, Maria si lascia plasmare dalla Parola di Dio: «Avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1,38). Nella pratica della Lectio divina, la cosa importante non è capire la Parola, subito e a tutti i costi, e “preoccuparsi” se un testo della Scrittura dice nulla… La prima cosa davvero necessaria è essere raggiunti dalla Parola, essere abitati dalla Parola, diventare dimora, tempio della Parola. Non saremo mai possessori, padroni della Parola: siamo posseduti dalla Parola. Cerchiamo, piuttosto, di lasciare libertà di azione in noi alla Parola.
Per chi è interessato a partecipare all’esperienza di Lectio può inviare confermare alla segreteria tramite e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


