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Anche la Chiesa di Lecce si unisce oggi 21 marzo alla preghiera corale perché “i popoli dell’Ucraina, della Terra Santa e di tutte le terre oppresse dalla guerra depongano le armi e si riconoscano fratelli nell’unica famiglia umana”. 

 

 

L’arcivescovo Michele Seccia ha invitato, infatti, tutti i sacerdoti della diocesi di Lecce ad aderire all’iniziativa lanciata dalla Cei su input del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee): oggi, infatti, le Chiese d’Italia si ritroveranno ancor di più in comunione per celebrare una messa per le vittime delle guerre che imperversano in Ucraina e in Terra Santa.

“Ci uniamo convintamente all’iniziativa ‘Catena eucaristica’ proposta dal Ccee a tutte le Conferenze episcopali europee. La preghiera è una barriera contro l’odio, contro le divisioni, perché ci attira al cuore di Cristo e fa sì che diventiamo, nel mondo, protagonisti di un’azione di pace, testimoni di un amore che abbraccia il proprio fratello”, afferma mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei: “L’Eucaristia, in particolare, che è la celebrazione della carità di Cristo, è per noi il segno e lo strumento fondamentale per realizzare l’unità tra di noi e nel mondo a partire dall’amore di Cristo”. 

E Seccia ai sacerdoti della diocesi di Lecce e alle comunità parrocchiali e religiose: “Accanto alla preghiera per la salute del Santo Padre durante la messa quotidiana intensificheremo la nostra preghiera per la pace in Ucraina e in Terra Santa e ricorderemo i troppi morti innocenti che lottano per la libertà e la giustizia, unitamente ai loro familiari che piangono i loro cari deceduti a causadi guerre assurde e disumane”.

 

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