Un altro progetto della Fondazione Regina Pacis in Moldavia: insegnare ai detenuti del carcere minorile di Goian a realizzare delle buone pizze.
Nell’ambito del progetto che prevede già la formazione professionale per giovani cuochi, sempre all’interno dell’istituto penitenziario di Goian, la Fondazione Regina Pacis ha avviato un settore per insegnare la realizzazione le classiche pizze. Una iniziativa che ha raccolto subito l’entusiasmo dei giovani.
Per gli ospiti del penitenziario che frequentano il corso di formazione è stato un momento importante, perché hanno colto l’importanza di questa particolare conoscenza per il loro futuro al di fuori della struttura. Inoltre, hanno voluto che il loro prodotto, realizzato con passione ed entusiasmo, fosse anche condiviso con gli altri compagni che non frequentano la Scuola.
“È stato un momento molto importante - spiega Ilie Zabica, direttore della Fondazione - perché abbiamo aperto nel cuore di questi ragazzi un itinerario di speranza. Hanno misurato le loro personali capacità creative nel settore alimentare, comprendendo che hanno delle potenzialità che possono dare loro un futuro diverso, una volta terminata la detenzione”.
“La pizza - conclude Zabica - è sempre un alimento molto desiderato e atteso, per cui i ragazzi che frequentano il corso hanno voluto condividere con i loro amici di detenzione quanto hanno realizzato, per cui è stato un momento di festa”.
La Fondazione Regina Pacis da oltre dieci anni gestisce un progetto di formazione professionale all’interno del carcere minorile di Goian, curando vari settori professionali come la piccola edilizia, i sistemi elettrici, la parruccheria ed anche la cucina.
È stata la prima scuola professionale in un carcere moldavo, oltre ad altri progetti nel settore delle devianze giovanile, che vedono la Fondazione Regina Pacis partner del Ministero della giustizia moldavo.
“Ci sentiamo responsabili del futuro di questi giovani, ai quali non possiamo negare la speranza che nella vita per loro ci possa essere qualcosa di diverso - sottolinea don Cesare Lodeserto, sacerdote fidei donum della diocesi di Lecce, missionario in Moldavia e presidente della Fondazione -”.