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Al via, ieri mattina, la tre giorni di formazione liturgico-musicale con la presenza, a Lecce, di mons. Giuseppe Liberto, maestro e direttore emerito del coro pontificio Cappella Sistina.

 

In mattinata, il noto sacerdote e compositore ha incontrato, presso la parrocchia di Santa Lucia, il clero diocesano insieme al suo vescovo, mons. Michele Seccia.

Tema conduttore dell’incontro è stato Celebrazione liturgica e partecipazione piena, consapevole e attiva. In particolare, citando i diversi documenti della Chiesa, senza far mancare i riferimenti anche ai grandi Padri della teologia e della liturgia, mons. Liberto si è soffermato sul ruolo del sacerdote-celebrante durante la messa, quale “primo cantore”. Contestualmente, ha invitato i sacerdoti a recuperare quel senso del sacro dell’azione liturgica, che comprendendo anche la ritualità e la gestualità, non deve decadere nella spettacolarizzazione. La musica, come arte suprema, è la via favorevole per ottenere una partecipazione piena, attiva, orante e celebrante del popolo di Dio, ciascuno secondo il proprio munus ministeriale. Infine, ha raccomandato di tenere e curare la formazione dei fedeli laici, soprattutto in virtù della creazione di gruppi liturgici parrocchiali.

In serata, invece, sempre presso la stessa parrocchia di Santa Lucia, mons. Liberto ha piacevolmente interagito con maestri, organisti e operatori liturgici parrocchiali, proponendo e declinando con loro lo stesso argomento proposto ai sacerdoti qualche ora prima. La celebrazione della Divina Liturgia, ha ribadito più volte il maestro, non può prescindere da una preparazione piena e consapevole di chi ha la responsabilità del servizio liturgico, in ogni suo aspetto.

Organisti, direttori di coro e cantori, collaborando col parroco, non devono improvvisare la conduzione della celebrazione ma, consultando le antifone inscritte nel Messale e le letture proposte dal Lezionario, devono comprendere, ovvero entrare nel significato del messaggio evangelico proposto dalla Liturgia del giorno e scegliere i brani consoni ad essa. Brani che, a loro volta, devono coinvolgere l’assemblea in una partecipazione orante piena e attiva, ciascuno secondo il proprio ruolo, che non significa prevalere l’uno sull’altro, ma formare un solo corpo pur essendo molti.

Questa mattina, invece, mons. Liberto incontra, presso il Conservatorio Tito Schipa, gli allievi delle classi di organo, canto e direzione, con i quali si preoccuperà di analizzare e sviluppare il concetto di Arte liturgica come arte ministeriale, alla luce delle disposizioni in materia dettate dalla Sacrosanctum Concilium e altri documenti della Chiesa.

 

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