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Domenica 6 novembre l’arcivescovo Michele Seccia accoglierà la domanda di tre nuovi aspiranti tra i candidati al diaconato permanente nella diocesi di Lecce, presiedendo il rito di Ammissione all’ordine sacro, durante la concelebrazione eucaristica nell’anniversario della Dedicazione della Cattedrale (diretta tv su Portalecce fb e Tele Dehon).

 

 

 

Si tratta di Maurizio Giancane, della parrocchia di Merine, di Vinicio Russo, della parrocchia di Cavallino e di Pierpaolo Signore, della parrocchia della SS.ma Trinità in Santa Croce in Lecce.

Nel rito di ammissione questi tre fratelli pronunceranno il loro primo Eccomi, dopo un lungo periodo di discernimento e di formazione. Insieme con loro, anche le rispettive mogli manifesteranno espressamente l’adesione e la partecipazione al cammino dei loro mariti.

Nel frattempo, Luigi Caramia, anch’egli coniugato, di Santa Maria dell’Idria in Lecce, ha cominciato il cammino formativo di aspirante al diaconato.

Dopo la pubblicazione il 22 maggio scorso del nuovo “Direttorio per il diaconato permanente”, prende corpo con questa iniziativa l’intenzione dell’arcivescovo, manifestata subito dopo il suo arrivo a Lecce, di far ripartire il cammino di preparazione al diaconato permanente.   

Come consacrato “Il diacono è nella Chiesa l’immagine viva del Cristo che serve, del Cristo che, per amore, si china a lavare i piedi dei suoi discepoli, del Cristo che si fa carico delle sofferenze dei più deboli, del Cristo che proclama la parola del Regno a tutti, soprattutto ai poveri, del Cristo che si fa vicino a chiunque è segnato dalla tristezza e dall’angoscia, del Cristo che offre la sua vita in sacrifico” (dall’Introduzione del Direttorio).

La diocesi ha fatto esperienza, in questi ultimi decenni, della presenza dei diaconi permanenti, che completano la sua grazia sacramentale, la sua struttura ministeriale, come pure la sua potenzialità pastorale. “Anche nella nostra realtà diocesana la numerosa presenza dei fratelli diaconi stimola ad una maggiore presa di coscienza circa la significatività e la bellezza di questo ministero, anche se il cammino è ancora abbastanza lungo sia nel presbiterio, che nelle comunità diocesana e parrocchiali” (dalla Presentazione del Direttorio).

Se da un lato, dunque, è difficile dire quanto sia stata colta e apprezzata da tutti la grazia del primo grado del sacramento dell’Ordine, dall’altro è certo che “Il Ministero diaconale può e deve essere visto, dunque, come parte integrante dell’identità e della missione dell’intera Chiesa, per un rinnovato apostolato nel mondo di oggi, sempre più bisognevole di una nuova Pentecoste” (ibidem).

Grata al Signore, tutta la comunità diocesana prega per i novelli candidati al diaconato, affinché ciò che Dio ha iniziato lo porti a compimento.

 

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