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Festa grande l’altra sera a Sant’Angelo nel centro storico di Lecce per i 60 anni di sacerdozio di mons. Luigi Franciano, rettore della chiesa e padre spirituale dell’arciconfraternita dell’Addolorata.

 

 

 

La solenne concelebrazione eucaristica è stata presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia con la partecipazione dell’arcivescovo Luigi Pezzuto, fraterno amico di don Gigi, mons. Giancarlo Polito, mons. Nicola Macculi, don Angelo Rizzo e don Antonio De Nanni, nipote sempre del festeggiato e dal quale ha ricevuto il sacramento del battesimo. Gioiose e commosse le parole dell’arcivescovo rivolte a don Gigi e alla comunità.

Seccia ha invitato il popolo a rivalutare la figura del pastore per riscoprire la bellezza del ministero sacerdotale, caratterizzate da longevità e da fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa.

Nell’omelia l’arcivescovo ha esordito con l’aneddoto della stampella, presentandola al popolo come il “pastorale” del quale don Gigi ha avuto bisogno per reggere il peso dell’essere pastore ma anche per spronare il gregge.

Don Gigi, al termine della celebrazione, ha voluto rivolgere un pensiero di ringraziamento prendendo spunto dalla frase utilizzata sulla pagellina-ricordo: “Te Deum laudamus miserere”. La lode a Dio e agli uomini che hanno fatto parte del suo ministero, con un particolare apprezzamento a Claudio Selleri, priore della confraternita e regista puntuale dell’intera cerimonia e una richiesta di perdono per la fragilità umana per ogni caduta, consapevole che la sua vita ministeriale si è dispiegata in quel cenacolo vivente che è la celebrazione eucaristica.

 

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli

 

 

 

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