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“Avrei ardentemente caro don Attilio e amico di sempre, essere fisicamente presente a questa celebrazione giubilare, per pregare, gioire e rendere grazie a Dio Trinità, insieme a te, con il nostro arcivescovo, l’intera arcidiocesi e con la nostra cara cittadinanza di Squinzano”.

 

 

 

Inizia con queste parole una lettera d’auguri che il nunzio apostolico squinzanese, l’arcivescovo Luigi Pezzuto ha inviato a don Attilio Mesagne nel giorno del suo giubileo sacerdotale - 50° anniversario dell’ordinazione presbiterale -, essendo lontano da Squinzano, paese natale di entrambi, ed essendo impossibilitato a partecipare ieri alla concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia.

“La Provvidenza ha disposto - prosegue l’arcivescovo - che percorressimo insieme lunghi tratti della nostra formazione umana e sacerdotale prima a Squinzano nelle nostre rispettive parrocchie d’origine, poi in Roma presso il Pontificio Seminario Maggiore. Lì abbiamo appreso ad amare il sacerdozio, il Papa e la Madonna sotto il titolo ‘della Fiducia’. In seguito, il nostro servizio alla Chiesa ha seguito percorsi diversi, ma sempre ispirati ai valori perenni del vangelo, in particolare all’evangelizzazione e all’attenzione ai poveri nello spirito e nel corpo”.

“L’augurio mio per te, carissimo amico - conclude mons. Pezzuto -, è che il Signore possa mantenere la vitalità e l'entusiasmo che ti ha sempre guidato fm dal primo giorno della tua ordinazione sacerdotale: quel giorno sei stato configurato a Cristo, Sommo ed Eterno Sacerdote. Con te e per te rendo grazie al Signore, in comunione con il tuo Pastore - al quale va il mio più profondo ossequio - e associato all’intero Popolo di Dio che ti fa corona. Non mancherà la mia umile preghiera in questa solenne circostanza della tua vita”.

 

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