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Le famiglie della diocesi hanno vissuto sabato scorso in cattedrale il Giubileo Oronziano con un momento di preparazione nella chiesa di San Luigi e in Piazza Duomo animato dal coro della pastorale giovanile diocesana e con la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Luigi Pezzuto.

 

 

 

La solennità del momento ha trovato la sua epifania nelle parole di mons. Luigi Pezzuto, che ha officiato una liturgia vissuta con profondità da tutte le famiglie intervenute alla celebrazione del Giubileo Oronziano. Una partecipazione che nella sacralità dell’occasione ha avuto il sapore di una testimonianza e di un impegno. All’inizio della celebrazione il saluto e la gratitudine del direttore dell’Ufficio diocesano della pastorale familiare, don Giovanni Serio.

Le famiglie si sono ritrovate in questo momento di grazia per ribadire che una vita all’insegna dell’amore coniugale è possibile ed è un dono che dice la salvezza donata da Dio Padre ai suoi figli. Lo ha ribadito mons. Pezzuto nel suo commento alla Parola: il matrimonio è una consacrazione che rende Chiesa il legame naturale tra coloro che la vivono. Essa è il luogo dove si impara ad “essere”, dove ciascuno, nel legame oblativo con gli altri, impara a plasmare il proprio volto sul volto del Padre, e a fare dei legami familiari l’epifania di questo volto.

Ciascuna famiglia intervenuta è uscita dalla liturgia con una consapevolezza: che il Giubileo della nostra diocesi è un dono grande e prezioso per la realizzazione di questo progetto; esso è la via che dirada le tenebre e ravviva la speranza che la salvezza non è un sogno impossibile.

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli.

 

 

 

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