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Che, a partire dal 2018, la devozione dei fedeli e l'interesse degli studiosi verso il santo patrono di Lecce siano tornati a rifiorire è un dato di fatto.

 

 

 

Basta scorrere a ritroso le pagine della presente rubrica per accorgersi di come, a livello regionale, sia stata davvero inaugurata una stagione nuova del culto del protovescovo pugliese dopo decenni di quasi freddezza ed oblio. Il rinvenimento nell'antica città croata di Nona di una reliquia attribuita al martire e di quella che potrebbe essere la sua più remota iconografia giunta sino a noi (CLICCA QUI ) ha, in fondo, riaperto l'appassionante "questione oronziana". In effetti, dopo i bellissimi eventi del giubileo celebrato a Turi (CLICCA QUI ), i segni di una rinascita del culto sono stati molteplici. Ostuni, ad esempio, è tornata a stringersi intorno al suo amatissimo protettore provvedendo al restauro dello splendido simulacro argenteo della cattedrale (CLICCA QUI) ed alla pubblicazione, grazie all'importante contributo del comune della Città Bianca e del Museo di Civiltà Preclassiche, del pregevole volume Orontius (CLICCA QUI ).

In tale ottica, appare senza dubbio significativa la proposta lanciata dall'avv. Lucio Caprioli, nota personalità del foro leccese, di istituire una borsa di studio dedicata alla ricerca intorno alla figura di Sant'Oronzo. "L'idea risale all'ormai lontano 2008 - ha dichiarato l'avv. Caprioli alla nostra testata - quando, nei giorni dei consueti festeggiamenti di fine agosto, fui invitato a tenere un intervento pubblico. In quell'occasione, ispirandomi alle parole pronunciate da Giovanni Paolo II durante la sua storica visita del ̕ 94, più volte riprese anche da mons. Cosmo F. Ruppi nei suoi messaggi alla città, ricordai come le figure dei santi patroni rappresentino un'enorme ricchezza per le comunità cristiane locali. Una ricchezza certo da riscoprire ed esplorare sempre più. Di qui venne la proposta dell'indizione di una borsa di studio annuale destinata ad un lavoro di ricerca sui personaggi dei nostri martiri e, più in generale, sull'evangelizzazione del Salento. Un'indagine volta a scovare nuove fonti o magari ad approfondire quelle già conosciute. L'idea mirava anche a fare in modo che gli aspetti più consumistici non prevaricassero la caratteristica di festa religiosa popolare dell'evento in sé e quindi a fare in modo che essa restasse un momento di evangelizzazione e comunione capace di irradiare all’esterno i valori autentici della esperienza cristiana. A quasi tredici anni di distanza mi sembra che i tempi possano ora essere maturi e si potrebbero coinvolgere nel progetto anche gli istituti scolastici cittadini".

Un'idea per certi versi parallela, anche se destinata a possibili tesi di laurea, era stata formulata nel 2018 dall'associazione Valori e Rinnovamento. Non possiamo dunque che sperare che queste interessanti proposte trovino le condizioni giuste per essere finalmente concretizzate.   

    

 

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