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È stata una valida occasione per approfondire l’identità ed il valore del compito stabile e non transeunte dei diaconi permanenti, come ha rilevato mons. Vincenzo Marinaci, responsabile diocesano del settore, presentando a mons. Michele Seccia i suddetti ministri ordinati.

 

 

 

L’intero collegio dei diaconi, infatti, si è riunito in cattedrale nell’Anno oronziano, che impegna la Chiesa diocesana a guardare a colui che la Provvidenza divina ha voluto come primo vescovo della nascente comunità dei discepoli di Gesù nel Salento.

Proprio mentre si muovono i primo passi del tempo di Quaresima, si è registrato infatti l’impegno di rilanciare il compito di coloro che, con generosa e fraterna carità, assicurano il loro umile servizio a nome e per esplicito mandato del vescovo, nella piena fedeltà alla Chiesa universale e locale, come ha ancora sottolineato lo stesso delegato arcivescovile per il diaconato permanente.

Mons. Seccia ha voluto, pertanto, ringraziare innanzi tutto i diaconi unitamente alle loro consorti, per la dedizione personale e familiare espressa, sia pure in modo diverso, come coniugi impegnati nella missione della comunità ecclesiale.

Rilevando la presenza sul territorio di tante situazioni di povertà che condizionano la vita dei sofferenti e che necessitano di un generoso servizio caritativo, liturgico e spirituale.

Valorizzando sempre più sul territorio il prezioso mandato della carità ricevuto a favore degli ultimi nell’attuale momento storico, così preoccupante, difficile e triste per la situazione internazionale.

La celebrazione oronziana, profondamente partecipata, ha sostenuto pure la Chiesa leccese nella riproposta del diaconato permanente, segno e servizio sempre più significativo ed utile, della “Chiesa del grembiule”.

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli

 

 

 

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