0
0
0
s2sdefault

La drammatica ed unica situazione nella quale la scuola italiana si è venuta a trovare ha messo in evidenza che il ricorso massiccio alla dad, cioè alla tecnologia più evoluta, non funziona adeguatamente se non in un quadro di orientamenti pedagogici robusti e consolidati più che nella fase precedente.

 

 

 

Più che sull’opportunità o meno di ricorrere alle nuove tecnologie, fatto che sembra inevitabile, nel processo di insegnamento/apprendimento, sarà necessario ragionare sulle modalità del loro uso.

L’esperienza di questi mesi, ormai, ci ha messi avanti alla necessità di utilizzare le tecnologie nei percorsi formativi (nonostante le incertezze ed i limiti evidenziati), ma in un percorso metodologicamente corretto e ben impostato e non rapsodicamente rappresentato.

Nella fase post emergenziale, non si potrà continuare a pensare alla Dad con il docente che interviene dal video come se fosse ancora in aula, senza considerare il contesto, nel frattempo, profondamente mutato.

Ma questo vale anche per gli studenti più grandi, come quelli universitari, privati, nei mesi scorsi, dalla dimensione sociale degli spazi fisici comuni, che ha, per se stessa, un profondo valore educativo.

D’altra parte, se la didattica continua ad essere soprattutto trasmissiva, non basteranno le lim, né le piattaforme on line per i docenti o i tablet per gli studenti, per migliorare l’intero percorso.

Occorrerà allora integrare le modalità da remoto con quelle in presenza ed anche integrare culturalmente l’intero processo all’interno del fare scuola.

Il come insegnare sarà più interessante del chiedersi quale scuola vogliamo costituire. Guai a confondere i mezzi con i fini! Se la scuola vorrà continuare a contribuire al diritto all’educazione, dovrà fare riflessioni ben più importanti che quelle sugli strumenti e sulle procedure organizzative.

Appare necessaria una vera rifondazione pedagogica della scuola, nella quale ogni persona si senta parte di essa.

Verrà esaltata la capacità progettuale di ogni istituzione scolastica, nel senso che non conta solo la singola attività, ma l’insieme, all’interno del quale ciò che si fa trova una sua specifica ragione pedagogica.

Se la scuola riuscirà in questo intento, fondandosi su solide motivazioni pedagogiche, sopravviverà, al di là degli strumenti e delle tecnologie cui sarà necessario o opportuno ricorrere.

 

Forum Famiglie Puglia