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Qualcuno ha intitolato Lecce “Terra di Santi”. Già diverse volte su L’Ora del Salento e da qualche tempo su Portalecce, abbiamo dedicato spazi digitali e non a figure di santi che hanno fatto della loro vita, un dono alla Chiesa e alla società del loro tempo, finendo sugli altari come santi e beati.

 

 

Fra queste schiere di uomini e donne di buona volontà c’è anche la Venerabile Luigia Mazzotta - solo un mese l’anniversario della morte (LEGGI QUI) -,  domani 9 luglio invece sarà ricordato i 120 anni dalla sua nascita.

Luigia Mazzotta è “tutta” leccese. Nata, vissuta e morta a Lecce a due passi da Porta San Biagio, in via Maglie, è stata proclamata Venerabile perché morta in odore di santità con la gente che non faceva altro che dire: “È morta la santa di via Maglie”.

Ma che cosa ha fatto di così straordinario questa ragazza nata il 9 luglio del 1900 in una famiglia poverissima?  

La giovanetta ha sofferto tanto e alla sua malattia ha saputo dare valore spirituale, strumento di beatitudine. Il modo con cui questa giovanissima leccese ha vissuto la sofferenza è sicuramente un esempio per noi tutti. Si racconta che il 1° aprile del 1906 sfuggendo all’attenzione della mamma impegnata all’assistenza delle altre figlie malate, Luigia abbia raggiunto da sola la chiesa parrocchiale, si sia aggregata ad altre bambine, abbia indossato il velo bianco e abbia ricevuto la comunione.

Esuberante e piena di vita, Luigia, per niente succube dei suoi malanni, ha imparato a convivere, trasformandoli in momenti di crescita spirituale.

All’impotenza della medicina, lei risponde con una illuminata direzione spirituale che la conduce per mano a comprendere il valore salvifico della sofferenza e lo slancio di apostolato che le permette di consolare, soccorrere, confortare con un semplice consiglio o una preghiera. Dal 2008 la Chiesa la considera Venerabile, e in questo modo invita noi fedeli a ricordarla ma in particolare a pregarla.

Anche la figura del vescovo di allora, mons. Gennaro Trama, ha riconosciuto le sue virtù eroiche recandosi di persona a pregare sulla salma e benedire il famoso giglio sbocciato nel piccolo ortale della sua semplice casa, profetizzato dalla stessa ragazzina ai parenti. Ma quanto ci vorrà per vederla beata e poi santa? Nessuno lo sa.

In parte, questo dipende da noi, Chiesa di Lecce, avere fede e il coraggio di chiedere al Signore quel miracolo che potrà definitivamente elevare Luigia agli onori degli altari.

Se qualcuno avesse testimonianze da offrire, potrebbe rivolgersi a don Michele Marino, parroco del Sacro Cuore di Lecce, dove Luigi è sepolta. L’arcivescovo, mons. Michele Seccia, a 120 anni dalla nascita, domani, alle 19,30, celebrerà la santa messa nella parrocchia dove anticamente sorgeva una cappella, conosciuta e frequentata dalla stessa Luigia Mazzotta, dedicata a Sant’Elena poi demolita per far posto alla nuova parrocchiale che sorge proprio nello stesso luogo nei pressi della Questura e del museo “Catromediano”.

 

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