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Pochi lo sanno ma a Perugia (nella seconda foto sotto) è custodito un anello di quarzo calcedonio che la tradizione del posto indica come la fede nuziale donata da Giuseppe a Maria.

 

 

Il tesoro della cattedrale di Notre Dame a Parigi conserva invece quello che viene ritenuto l’anello di fidanzamento dei due santi sposi. Mentre un anello dall’uso, per così dire, più quotidiano è venerato infine a Messina. Ovviamente, sarebbe un’impresa assai ardua verificare l’autenticità di tali gioielli (sebbene, almeno il monile perugino pare risalga sul serio al I sec.) ma ciò che conta non è sapere se davvero la Madre di Dio abbia indossato questi preziosi. Ciò che conta è l’evento della storia della salvezza cui le singolari reliquie rimandano. Abbiamo già visto quanto sia stato vasto l’interesse degli apocrifi neotestamentari per la vicenda dello sposalizio. Altre narrazioni dell’episodio si ritrovano negli scritti di diverse mistiche, come la badessa benedettina Maria Cecilia Baij (1694-1766) o la monaca agostiniana Anna Caterina Emmerick (1774-1824). Le pagine di queste maestre di spirito nulla aggiungono alla sacra rivelazione tuttavia possono essere lette per il loro contenuto edificante o come aiuto alla conoscenza dei misteri divini. Ad ogni modo, il racconto delle nozze, ignorato dalle Scritture ma così presente in fonti “alternative”, ha avuto un grande successo in campo artistico. La scena del sommo sacerdote che unisce in matrimonio Maria e Giuseppe (la prima seguita da un corteggio di fanciulle, il secondo dai pretendenti sconfitti) è abbastanza nota ai fedeli.

 

Il Santo Anello di Perugia

 

In verità, esisteva anche una specifica memoria liturgica dedicata all’evento. Il calendario cattolico infatti registrava per il 23 gennaio la festa del Santo Sposalizio. Una ricorrenza diffusasi in Francia agli albori del XV sec. per i meriti del celebre canonico di Chartres e zelante devoto di San Giuseppe Giovanni Gersone (1363-1429) e poi adottata da molti ordini religiosi, come i francescani, i domenicani ed i serviti. Il Papa Innocenzo XI (1611-1689) concesse nel 1684 questa celebrazione ai territori dell’Impero Asburgico come segno di gratitudine al cielo per la vittoria della battaglia di Vienna contro gli ottomani. Solo nel 1725 Benedetto XIII (1649-1730) introdusse la festa nello Stato Pontificio. Una personalità degna di essere ricordata, perché molto contribuì a propagare il culto dello Sposalizio, è invece il sacerdote veneto San Gaspare Bertoni (1777-1853) che a Verona, sua città natale, celebrò sempre con grande solennità la festa del matrimonio di Maria e Giuseppe. Festa che però scomparve dall’anno liturgico in seguito alle ripetute riforme del messale romano compiute nel corso degli anni ʼ60.        

           

     La Festa liturgica dello Sposalizio 1



 

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