Lecce mia oggi sei più strana che mai. Triste sì, ma maledettamente bella.
Nella società rurale salentina del passato, costretta ad un’agricoltura finalizzata all’autosostentamento, il maiale rivestiva un’importanza rilevante, diventava una fonte di sostentamento essenziale da custodire: dalla sua macellazione si ricavavano prodotti che avrebbero garantito la sopravvivenza alimentare per tutta la famiglia e per un lungo periodo. A tutt’oggi ha una resa straordinaria che non ha paragoni con altri animali.
È stata l'ultima trasferta degli amici di Linea Verde prima di questa pausa forzata. Ma ce l'hanno fatta a registrare per intero la puntata.
Nel vocabolario dialettale il cavallo, è caddhru mentre la cavalla è sciumenta; il termine cavalla, meglio se accompagnato dall’aggettivo dimostrativo dhra, con tono dispregiativo si rivolge ad una donna dal fare impetuoso, dai modi tutt’altro che femminei.
Gesti concreti di solidarietà che lasciano il segno e manifestano unità e vicinanza in un momento storico in cui in un'economia di mercato in apnea anche la concorrenza tra colleghi dello stesso settore produttivo va a farsi benedire.
L’asino, insieme al cavallo, ha dato un profondo contributo allo svolgimento delle principali attività agro-pastorali di un tempo, in un clima di stretta simbiosi e di mutua integrazione con l’uomo. Dopo un periodo di oblio, oggi è impiegato nell’onoterapia riscuotendo straordinari successi.