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Oggi 93 anni di una vita interamente dedicata alla Chiesa di Lecce. Ieri nel ministero attivo, da qualche anno nell’offerta della preghiera quotidiana e della sofferenza che lo costringe a casa.

Don Franco Lupo è la storia dell’ultimo secolo della Chiesa di Lecce. Obbedienza e fedeltà. Umiltà e generosità. Fede e poesia. Giusto per riassumere il dono di un prete prezioso per il popolo di Dio.

Da un po’ di anni “costretto” dagli acciacchi dell’età a rimanere in casa ma sempre presente con il cuore e con la mente, partecipe di una comunione sacerdotale che continua a coltivare grazie al conforto dei sacramenti e alle innumerevoli amicizie che non lo lasciano mai solo.

E stamattina, alla buonora, l’arcivescovo Michele Seccia accompagnato da mons. Giancarlo Polito e da don Attilio Mesagne gli ha fatto visita. Ha pregato con lui. Gli ha portato la comunione eucaristica e la sua benedizione.

E lui, capo chino in segno di devozione e di rispetto, raccolto in preghiera e felice per l’imprevista sorpresa.

Poi il taglio della torta ricordando i suoi sonetti in vernacolo - l’altra sera durante il Messaggio alla città dopo la processione ha ricordato ancora una volta uno dei suoi tanti versi ispirati: mmoscia jenti e caccia jettature - e il brindisi finale.

Non grandi feste, dunque, ma preghiera e poesia. Com’è sempre stato nel suo stile.

 

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