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La solennità della Santissima Trinità che, secondo il calendario liturgico, si celebra oggi, nella storia della basilica di Santa Croce a Lecce è intrinsecamente legata alla storia e alla vita dell'arciconfraternita della Trinità dei Pellegrini.

 

 

 

 

A Lecce, il pio sodalizio fu fondato intorno al 1580 e che si installò primariamente nella chiesa del Bambino, dovendo poi esercitare la sua funzione di assistenza ai pellegrini e agli orfanelli che venivano assistiti nel piccolo ospedale intitolato alla Trinità dei pellegrini. Inizialmente, il piccolo ospedale fu tenuto dai frati del Fatebenefratelli, fondati da San Giovanni di Dio, ma poi costoro passarono all'Ospedale dello Spirito Santo e lasciarono la struttura, che fu curata dalla confraternita. Essa, pur essendo proprietaria della chiesa del Bambino, nelle funzioni più solenni, si radunava presso i Frati francescani osservanti, nella vicina chiesa di Sant'Antonio, oggi conosciuta come chiesa di San Giuseppe.

Il fondatore della confraternita fu Achille Marescalco il quale, nel suo testamento, lasciò a Giovanni Tommaso Pandolfo l'esecuzione della costruzione dell'ospedale che avvenne nel 1589. La confraternita si ispirava a quella romana fondata da San Filippo Neri, alla quale si aggregò formalmente il 7 marzo del 1633.

L'Infantino ricorda le due principali feste celebrate dall'arciconfraternita: le Quarantore, vissute durante i primi giorni della Settimana Santa e la festa della Santissima Trinità. In entrambe le circostanze, dato il forte concorso di popolo, era impossibile celebrare nella piccola chiesa del Bambino.

L'opera di carità verso i pellegrini e i poveri della città ad opera della confraternita venne annotata nelle diverse visite pastorali. La stessa confraternita attraversò un tempo di difficoltà nel XVIII secolo, e, per restaurarla, fu necessario rifarne le regole che vennero approvate con regio decreto il 21 giugno 1797.

Il pio sodalizio si rinsaldò a tal punto che, dopo la cacciata dei Celestini dalla chiesa di Santa Croce per opera dei francesi, si installò in quella stessa basilica nel 1833, cedendo l'Ospedale dei Pellegrini alla Confraternita del Nome di Gesù, emanazione dei gesuiti. Da quel momento, in modo ininterrotto, il nostro sodalizio prima reggerà la chiesa e poi contribuirà, all'alba del XX secolo, all'erezione della nuova parrocchia. A tal riguardo, un interessante aneddoto costituisce un bell'esempio di devozione confraternale. Infatti, il vescovo Gennaro Trama nel 1916 chiamava la nuova parrocchia Santa Croce, con esplicito riferimento al tempio di riferimento della comunità.

L' inaugurazione della parrocchia avvenne il 26 gennaio del 1916. Il territorio parrocchiale fu ottenuto dallo smembramento di parte dei territori della Madonna della Grazia e di Santa Maria della Porta. Nel 1918, però, la signora Aurelia Corona Marzullo, vedova Capozza, decise di donare all'erigenda parrocchia una cospicua rendita annuale, ma, in cambio, volle che la parrocchia fosse intitolata alla Santissima Trinità. Così in effetti avvenne, visto che mons. Trama il 1° novembre del 1918 istituì la parrocchia della Santissima Trinità e il 13 aprile 1919 venne concesso il regio assenso a tale intitolazione: primo economo curato - dal 1917 al 1919 - fu il canonico Oronzo De Simone (da non confondere con il monsignore deceduto due anni fa).

Il 15 luglio 1919, fu nominato come primo parroco, don Domenico Colelli, che vi prese possesso l'8 dicembre 1919. Ormai la parrocchia legava per sempre il suo nome alla Santissima Trinità. D'altra parte, anche all'interno del tempio tutto doveva parlare della Trinità. Nel soffitto a cassettoni la confraternita aveva fatto incastonare una splendida tela di Giovanni Grassi, datata 1833, e raffigurante la Santissima Trinità e, sempre nel XIX secolo, la confraternita ebbe la sua cappella in onore della Trinità, che prima fu posta nella settima cappella di sinistra e poi nel luogo attuale, ottenendo l'opera sulla Trinità del maestro Gianserio Strafella, precedentemente posta nel museo civico, e prima ancora nella chiesa del Bambino, solo nel 1946.

Tutto quindi in Santa Croce parla della Trinità ed è per questo che questa solennità viene tutt'oggi ricordata con particolare devozione.

 

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