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Nel cuore del Salento, terra di fede e arte barocca, l’Ordine di Sant’Agostino ha lasciato una presenza significativa, testimoniata da conventi, chiese e opere che ancora oggi raccontano una lunga tradizione spirituale.

 

 

Lecce, in particolare, insieme ad altri centri come Melpignano e Botrugno, ha visto sorgere importanti presidi religiosi legati all’ispirazione agostiniana.

In città, la presenza più nota degli Agostiniani è legata alla chiesa di Santa Maria di Ogni Bene, situata all’interno del complesso conventuale costruito nel 1649 grazie a una donazione dell’Università cittadina. Edificata in un'area che un tempo era destinata alle esecuzioni capitali, la chiesa rappresenta uno dei massimi esempi del barocco leccese. La facciata, attribuita all’architetto Giuseppe Zimbalo, e l’interno a croce latina ricco di altari e decorazioni, testimoniano l’importanza della comunità agostiniana scalza nel capoluogo salentino. Dopo la soppressione dell’Ordine, l’edificio ha vissuto varie destinazioni d’uso - da convento a caserma - fino alla sua rinascita come centro culturale: oggi ospita la Biblioteca Ogni Bene e numerosi eventi pubblici.

Sempre a Lecce, va ricordata la chiesa di Sant’Elisabetta, un tempo dedicata a Sant’Andrea Apostolo. Costruita nel 1519 dai Canonici Lateranensi, un ramo dei canonici regolari ispirati alla regola agostiniana, la chiesa conserva una facciata semplice e un interno a navata unica arricchito da opere d’arte e statue in cartapesta. La comunità agostiniana qui svolse un ruolo di primo piano fino al passaggio dell’edificio ai Teatini nel XVI secolo. Dopo un accurato restauro, la chiesa è tornata a nuova vita come spazio culturale.

Fuori dalle mura leccesi, uno dei centri più emblematici della presenza agostiniana è Melpignano, dove a partire dal 1573 gli Agostiniani si insediarono in un ampio convento accanto alla chiesa del Carmine. Questo complesso, divenuto nel tempo uno dei simboli religiosi del territorio, si distingue per la raffinatezza della sua architettura barocca e per il suggestivo chiostro seicentesco decorato con l’aquila bicipite della famiglia Castriota Scanderbeg.

Anche Botrugno conserva memoria della presenza agostiniana, sebbene di breve durata. Alla fine del Cinquecento, gli Agostiniani vi costruirono la chiesa della Madonna di Costantinopoli con annesso convento, che passarono però ben presto ai Frati Minori Osservanti. Nonostante la soppressione e la successiva trasformazione del convento in abitazioni civili, il ricordo della spiritualità agostiniana resta vivo nella memoria locale.

La diffusione dell’Ordine agostiniano nel Salento è dunque parte integrante del paesaggio culturale e religioso di questa terra. Attraverso i segni lasciati nelle architetture, nelle opere e nella toponomastica, la presenza degli Agostiniani continua a raccontare una storia di fede, rigore e bellezza, oggi riscoperta e valorizzata anche grazie ai restauri e alle iniziative culturali.

 

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