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Svelato l'altare restaurato di San Francesco di Paola nella Basilica di Santa Croce in Lecce.

 

 

Tra le più note e importanti espressioni del barocco leccese, opera dello scultore Francesco Antonio Zimbalo, l'altare è posto nel transetto sinistro. Il restauro è stato reso possibile grazie all’interessamento dell'Ufficio beni culturali della Curia, diretto dall’arch. Giorgio Rizzo, e in particolare della Fondazione Splendor Fidei, presieduta da mons. Antonio Montinaro, e all’impegno del parroco della basilica di Santa Croce, mons. Mauro Carlino, e del suo predecessore nell'ufficio di parroco, mons. Flavio De Pascali.

L'intervento si è svolto in stretta collaborazione con la Soprintendenza di Lecce, con il sostegno generoso del main sponsor, la Monteco spa, e il lavoro dei restauratori Ianuaria Guarini e Gaetano Martignano con la consulenza scientifica di Brizia Minerva.

Lo svelamento è stato preceduto dalla preghiera di ringraziamento presieduta dall'arcivescovo Michele Seccia, che ha ricordato quanto la bellezza sia fascino e attrazione, ma anche preghiera, silenzio e carità. È proprio la parola Charitas connota lo stemma di San Francesco di Paola.

Tra i presenti anche il neo prefetto di Lecce, Luca Rotondi, che ha così commentato: "Sono emozionato da tanta bellezza; ho da poco la fortuna di vivere in simbiosi architettonica con tanta meraviglia, oggi ulteriormente arricchita da questo prezioso restauro".

Per la società Monteco, impegno e servizio sono state le due parole d'ordine. "Questa è stata una scelta e un'opportunità importante per la nostra azienda, così radicata sul territorio - ha dichiarato il titolare della Monteco, Mario Montinaro. Abbiamo deciso di impegnare qui tutte le nostre risorse annue destinate a eventi e spese di rappresentanza, decidendo di concentrarci su questo notevole intervento che consegna a tutti questo gioiello restaurato, ben convinto che tanta bellezza certamente inorgoglisce tutti".

Il parroco, mons. Mauro Carlino, ha ricordato che "è la fede che rende stupenda l'arte; quindi l'arte è lo strumento attraverso il quale gli uomini possono comprendere la grandezza di Dio", annunciando anche il ritorno dopo 150 anni della reliquia di San Francesco di Paola, dono del Vaticano, che sarà ricollocata nell'antica nicchia-reliquiario scolpita nella colonna laterale destra, là dove era stata già pensata e voluta al tempo della costruzione dell'altare.

L'altare è così descritto nel 1634 da Giulio Cesare Infantino nella sua Lecce Sacra: "A man destra dell'altare maggiore vi è la cappella di Girolamo Cicala, barone di Sternatia. Fu questa cappella eretta dalla buona memoria di Gio Cicala suo padre nel 1615 ad onore di San Francesco di Paola con una sua divota e bella statua di pietra, e dentro la medesima cappella, a torno a torno, è scolpita di mezzo rilievo tutta la vita del detto santo, e miracoli, opera di Francesco Antonio Zimbalo, buonissimo scultore dei nostri tempi".

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli

 

 

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