Le cronache, per sommi capi, hanno tracciato la storia di Hristo. Una storia, quella terrena, trascorsa quasi sempre per strada a Lecce, salvo alcuni anni durante i quali è stato accolto da una famiglia che si è presa cura di lui.
Sono trascorsi quasi tre mesi dal giorno in cui Titti Martina ha lasciato questo mondo. Ma il ricordo resta vivo più che mai non solo nel cuore dei suoi familiari più intimi ma anche in chi ha avuto il privilegio di conoscerla per la sua umanità, l’infinita generosità e il suo altruismo disinteressato.
Ieri da Lecce un messaggio provocatorio - almeno per chi non vuole meschinamente farsi distrarre da altri banali dettagli - e profondo nella sua semplicità. Nei giorni in cui striscioni, manifesti e scritte si sprecano.
Una testimonianza più che un concerto in grande stile la presenza di Sandro Giacobbe, cantante che ha messo in musica e parole l’amore soprattutto negli anni ’70 e ’80 nella sala di comunità della parrocchia San Massimiliano Kolbe di Lecce.
All’interno dell’Istituto Penitenziario di Borgo San Nicola, a Lecce, c’è una delle più grandi falegnamerie carcerarie ad oggi in funzione. Ne sono rimaste pochissime su tutto il territorio nazionale e quella salentina si distingue per dimensione e numero di detenuti che sono stati impiegati nella lavorazione del legno.
Una visita a sorpresa quella che mons. Seccia ieri sera ha compiuto presso la Comunità Emmanuel di Lecce dove si erano riuniti i sacerdoti che svolgono il loro ministero in città con gli ospiti della struttura.