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“Vincenzo, posso inviarti un articolo da pubblicare su Portalecce, se lo ritieni?”. Ha avuto così una sensibile accelerata la discesa di Marco dal calvario. Esperienza di dolore, in lotta tra la vita e la morte, che dura ormai da un anno e che sembrava non dovesse avere mai più fine.

Sono stati mesi duri, per lui soprattutto. Hanno messo alla prova il coraggio e la vivacità di un uomo tutto d’un pezzo, un professionista serio, una persona speciale. Sono stati mesi che hanno messo alla prova la speranza delle persone più care, di Carlotta sua moglie, in primis. che ha condiviso con lui ogni dolore, ogni piccolo segnale di miglioramento ma anche le notizie dei medici che hanno procurato spesso sconforto e desolazione. Hanno messo alla prova la speranza di centinaia di amici, di colleghi, di studenti… di persone che lo stimano e gli vogliono bene.

Marco sta scendendo pian piano dal monte della crocifissione. Contrariamente alle leggi della fisica, per lui la salita è stata repentina, veloce, difficile, complicata ma - grazie al cielo - non inesorabile.

È tornato tra noi, anche se la strada è ancora lunga e soprattutto lenta. Come la perseveranza. Come la fede. Come la gioia. Come la luce del giorno nuovo che appare leggera e dolce sfrattando il buio della notte.

Al popolo di chi ha sofferto con lui, sperato e pregato, oggi si aggiungono gli amici di Portalecce che avranno modo di conoscerlo sia pure soltanto attraverso ciò che scriverà; di apprezzarlo per la sue competenze pedagogiche specie nell’ambito della comunicazione; di volergli bene per la sua umanità intrisa di vangelo come trasparirà dalla sua collaborazione con il nostro giornale.

Bentornato Marco e perdonaci per questi pensieri semplici ma sinceri: prima di pubblicare il tuo primo articolo su Portalecce non potevamo non augurarti tutto il bene del mondo.

Grazie ancora: ogni tanto la provvidenza concede alla via crucis di fermarsi alla crocifissione e non andare oltre.

 

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