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Oggi è la festa del papà, un giorno speciale per la famiglia in cui si contempla la figura di San Giuseppe sposo di Maria.

 

 

La liturgia ci mostra che la famiglia di Nazareth passò attraverso molte sofferenze e in tale aspetto anche le nostre famiglie, in questo tempo del Coronavirus, somigliano alla Santa Famiglia, sperimentando la necessità di chiedere al papà di Gesù di intercedere per loro.

È il caso dei De Carlo, un'allegra famiglia numerosa con 4 bambini piccoli. Il papà Daniele trascorre le sue giornate lavorando e giocando con i propri figli. Daniele, per portare avanti la baracca lavora come formatore per una azienda di venditori e di call center. La mamma Maria Maddalena (Magdala) è in maternità da diversi anni perché i suoi figli si tolgono pochi mesi fra loro. L’ultimo, Davide, nato il 15 gennaio scorso e la penultima Bianca di 17 mesi poi la secondogenita è Cristina di 3 anni e poi il primo figlio, neanche a farlo a posta, si chiama Giosuè di 5 anni.

Le giornate in casa De Carlo, come d'altronde in tutte le famiglie, sono state stravolte a causa dell'emergenza Coronavirus. Niente asilo, né scuola materna quindi, tutti a casa… a combinare disastri. Per i 4 "giovanotti”, infatti, non ci sono neanche le videolezioni e dunque papà Daniele e mamma Magdala si sono inventati un programma settimanale di tutto rispetto.

Ore 8 risveglio muscolare cambio di pannolini per Bianca e Davide, mentre Giosuè e Cristina lavano i denti da soli. Ore 8.30 gioco del “lattantino” colazione tutti insieme intorno alla tavola. E ci sono proprio tutti, anche Davide con le sue poppate. Ore 10, angolo artistico con dipinti e disegni di ogni genere, l’ultimo un lenzuolo con un grande arcobaleno e su scritto “ce la faremo”. Ore 11.30 “gioco aperitivo” che comprende vari giochi in cui ci sono diversi premi in palio. Ore 12 “ricostruiamo insieme”. Si tratta, ci dice Daniele, di rimettere in ordine tutto il macello fatto e apparecchiare la tavola per il pranzo. Dopo aver mangiato, ci raccontano, ci riposiamo un po' e nel pomeriggio facciamo una partitella di calcio dentro casa maschi contro femmine poi doccia, cena e tutti a nanna”.

A sentire questa storia sembra tutto fantastico, ma per Daniele e Magdala sono giorni intensi e al mattino si svegliano con la consapevolezza che sarà una giornata pesantissima, tuttavia, continua Daniele “stancarsi giocando e stando a casa con i propri figli mi sta facendo riscoprire la bellezza di essere padre e marito. Io faccio due lavori che a me piacciono ma non sono paragonabili allo stress di dover cambiare pannolini, evitare le liti tra i due più grandicelli, giocare con loro e anche arrabbiarmi, insomma a fare il padre a tempo pieno. Sto riscoprendo la bellezza di essere famiglia, giocare insieme, spegnendo la tv, e inventandoci ogni giorno qualcosa di diverso”.

Al centro di questa famiglia ci sono le preghiere che ogni sera i bambini recitano prima di andare a dormire e soprattutto la liturgia domestica in cui si pregano le lodi e il padre di famiglia legge il vangelo: “pregare le lodi - ci racconta Daniele - con i nostri figli è un dono di Dio, che abbiamo ricevuto nella Chiesa grazie al Cammino neocatecumenale. Riusciamo a dialogare con i nostri figli, chiedendogli come stanno e vedere come loro si aprono e raccontano le loro piccole sofferenze, e che io riesca ad aiutarli, ci fa vedere come Dio si prende cura di noi”.

 

Forum Famiglie Puglia