0
0
0
s2sdefault

Nei momenti celebrativi come questo è fin troppo facile cadere nella retorica, ma pur consapevoli di correre questo rischio è altrettanto doveroso ricordare i tanti pregi e le numerose doti di Titti Martina oggi mancano a chi ha avuto il privilegio di conoscerla e amarla.

 

 

 

Il suo dinamismo, costante, tenace quasi impetuoso, che contagiava tutti quando si trattava di assumere iniziative, di organizzare eventi - per i quali aveva una spiccata ed intrinseca attitudine - che avevano sempre il doppio intento di educare e, perché no, divertire ed allettare ed allo stesso tempo di aiutare gli altri, quel prossimo bisognoso verso il quale lei aveva una speciale sensibilità d’animo.

La sua intelligenza fervida, appassionata, quasi fulminante, a cui nulla sfuggiva perché riusciva ad avere una grande visione d’insieme, senza che mai le sfuggissero i dettagli più minuti, perché sapeva tirare fuori il meglio dalle persone e dalle situazioni.

Il suo inesauribile ottimismo, mai banale, mai semplicistico, mai fatalistico ma sempre intriso di quella speranza cristiana che le consentiva di “andare oltre”, e grazie al quale riusciva ad afferrare il senso profondo, soprannaturale di tutte le azioni positive, consentendole - per chi la conosceva bene - di vincere e ben dissimulare l’ansia e l’affanno per le difficoltà da affrontare.

Senza mai perdere e snaturare le sue qualità migliori, la semplicità e la naturalezza con cui riusciva a fare fronte anche alle circostanze più complicate e la leggerezza, mai frivola, che le consentiva di distinguere, anche nell’abbigliamento, il necessario dal superfluo, l’indispensabile dall’inutile, l’essenziale dall’orpello.

E quando, inesorabile, si è presentata la malattia e il supremo momento della prova, non si è mai fatta sopraffare dalla passiva remissività, ha messo in gioco tutta se stessa, ha tirato fuori la forza di volontà e tutto il coraggio di cui era capace, cercando di pesare il meno possibile sugli altri.

Fino alla fine, quando, sempre coerente con se stessa, si è sforzata di esercitare la sua grande dote della “levità”, seppur non smettesse mai di rassicurare, dare consigli, prodigarsi in suggerimenti e indicazioni ai figli, al marito ed ai famigliari per i quali nutriva un amore smisurato ed intenso.

Ti vogliamo bene, Titti!

 

Stasera nella chiesa parrocchiale di Santa Rosa in Lecce alle 18 santa messa in suo suffragio.

 

Forum Famiglie Puglia