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Ieri da Lecce un messaggio provocatorio - almeno per chi non vuole meschinamente farsi distrarre da altri banali dettagli - e profondo nella sua semplicità. Nei giorni in cui striscioni, manifesti e scritte si sprecano.

Non da un balcone, né da una torre ma da una maglietta bianca. E non da uomini politici, né da militanti incalliti e nemmeno da uomini di Chiesa. Con una foto e un post su Facebook, Paola Rizzo invita ciascuno a fare i conti con la propria coscienza. Ecco di seguito il testo integrale.

“Ministro, voglio lasciarle un messaggio evangelico che lei sicuramente conoscerà, presentandosi come leader cattolico, e di cui sicuramente ricorderà la storia. Un Samaritano, che era in viaggio, passando accanto ad un moribondo percosso, povero ed abbandonato, si fermò e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno’. 
E il testo sacro esorta a paradigma: «Va’ e anche tu fa’ così».
Una riflessione semplice ed esigente: chi è il mio prossimo da amare e aiutare, quindi Ministro? Non si classificano gli altri per scorgere chi sia prossimo e chi no, si diventa prossimo di chiunque si incontri nel bisogno, non si ignora la sofferenza umana. Prossimo non si dimostra solo il connazionale, o al più l’ospite che convive con il popolo, ma ogni uomo, perché la compassione non è un sentimento vago, l’umanità è un movimento di avvicinamento. Siamo tutti stranieri e pellegrini su questa terra”.

 

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