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Si è tenuta ieri mattina la cerimonia di consegna della donazione della umanizzazione pittorica delle sale della risonanza magnetica del Presidio ospedaliero “Francesco Ferrari” di Casarano.

 

 

Un’esplosione di colore, di bellezza e di delicatezza accompagnerà d’ora in poi i pazienti, in particolare i più piccoli. Grazie alla donazione dell’ente del terzo settore “Cuore e mani aperte”, le sale dedicate a questo importante esame diagnostico sono state oggetto di un intervento di umanizzazione pittorica, pensato per ridurre l’ansia, favorire il rilassamento e rendere più accoglienti e rassicuranti gli spazi ospedalieri, spesso percepiti come freddi e impersonali.

L’umanizzazione è dedicata alla memoria di Alessandro Schido un ragazzo di soli 13 anni scomparso in appena sei mesi a causa di un brutto male. Appassionato di pittura, Alessandro amava esprimersi attraverso i colori. Questo progetto nasce per onorare la sua memoria, trasformando il dolore in un atto di bellezza condivisa e in un messaggio di speranza per tutte le famiglie che attraversano momenti difficili.

 Alla cerimonia erano presenti per la direzione sanitaria del presidio, la dott. Gabriella Cretì; per la direzione amministrativa l’avv. Antonio Scarcella; il direttore responsabile della radiologia, dott. Elio Bignardi, accompagnato dalle colleghe Silvia Armenise e Adriana Rizzo e dal coordinatore tecnico Pasquale Marzo; e il presidente di “Cuore e mani aperte”, nonché cappellano del presidio ospedaliero “Vito Fazzi” di Leccedon Gianni Mattia.

“L’umanizzazione degli spazi ospedalieri resta una carezza sul cuore, significa prendersi cura non solo del corpo, ma anche dell’anima. È un modo per riempire di speranza gli sguardi di chi, perso nei propri pensieri, sente la paura sussurrargli parole di dolore ed è attraverso la magia di un disegno che si torna ad ascoltare parole di vita - sono queste le parole con le quali don Gianni Mattia, presidente di “Cuore e mani aperte”, ha presentato l’iniziativa -”. 

“Questa donazione - ha continuato - porta con sé il ricordo di Alessandro Schido, uno splendido ragazzo di appena 13 anni che ha stretto a sé con amore la sua vita oltre la malattia. Non possiamo che rivolgere i nostri cuori a lui e ringraziarlo, perché ha abbracciato il dolore dei suoi cari trasformandolo con cura in amore da donare e in questo non arrendersi alla morte i suoi meravigliosi genitori sono diventati volontari della nostra associazione insegnandoci quanto l’amore possa curare l’anima”. 

Il lavoro di umanizzazione pittorica, molto apprezzato anche dal personale di reparto, è stato realizzato dalla designer Sally Galotti che con l’attività creativa e la ricerca scientifica, da 27 anni, contribuisce a rendere gli ambienti sanitari più attenti al benessere emotivo del paziente.

 

 

 

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