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Nella ricorrenza dalla morte di Rosario Livatino, su iniziativa del Centro studi a lui intitolato, il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana, celebrerà una messa a Roma domani 21 settembre alle 8.30, nella chiesa del Sacro Cuore del Suffragio. La chiesa si trova in lungotevere Prati, nelle vicinanze della Corte di Cassazione.

 

 

A quell’ora, 30 anni fa, Rosario Livatino fu ucciso per mano mafiosa. Nel memorabile discorso nella Valle dei Templi, il 9 maggio 1993, San Giovanni Paolo II, lo aveva definito “martire della giustizia e indirettamente della fede”.

Nel discorso ai membri del Centro Studi Livatino, il 29 novembre 2019, Papa Francesco, ricordato che per il magistrato “si è concluso positivamente il processo diocesano di beatificazione”, ha aggiunto che egli “continua ad essere un esempio, anzitutto per coloro che svolgono l’impegnativo e complicato lavoro di giudice. Quando Rosario fu ucciso non lo conosceva quasi nessuno. Lavorava in un Tribunale di periferia: si occupava dei sequestri e delle confische dei beni di provenienza illecita acquisiti dai mafiosi. Lo faceva in modo inattaccabile, rispettando le garanzie degli accusati, con grande professionalità e con risultati concreti: per questo la mafia decise di eliminarlo. Livatino è un esempio non soltanto per i magistrati, ma per tutti coloro che operano nel campo del diritto: per la coerenza tra la sua fede e il suo impegno di lavoro, e per l’attualità delle sue riflessioni”.

 

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