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La comunità ecclesiale leccese vive con intensa soddisfazione il primo anniversario del portale diocesano: i dati dei numerosi utenti (705.000 con 905.000 pagine lette) attestano con chiara evidenza l’impegnativa attività redazionale e operosità tecnica, con il conseguente grande interesse e notevole gradimento dei fruitori.

“A me piace la parola porta - affermava un anno fa l’arcivescovo mons. Michele Seccia, presentando il nuovo strumento massmediale - perché è il luogo ideale per chi desidera comunicare, per chi desidera non chiudere gli occhi davanti al mondo o nel mondo che forse dimentica che esiste una Chiesa particolare, che ama, desidera e auspica la crescita di un dialogo tra la realtà ecclesiale e la comunità sociale, civile e parrocchiale”.

La scelta di aprire un portale corrisponde effettivamente alla necessità di offrire uno spazio di conoscenza, analisi e dialogo sulla vita della comunità locale, per “partire dalla notizia, per andare oltre la notizia e offrire percorsi di senso”, come affermava il direttore dell’Ufficio nazionale Cei per le comunicazioni sociali don Ivan Maffeis, inaugurando il portale dei presuli italiani Ceinews.it.

C’è, evidentemente, la conferma di una chiara sensibilità della Chiesa leccese che per la comunicazione sociale dimostra spiccata attenzione e impegno profetico: già il 1° novembre 1097 mons. Gennaro Trama fondava L’Ordine, il primo settimanale cattolico salentino, poi il 27 aprile 1968 mons. Francesco Minerva diede origine a L’Ora del Salento e poi alla vivacissima Radio Elle (24.000 ascoltatori certificati al giorno) nel segno del rinnovamento e dell’impegno del Vaticano II, oltre alle annuali Giornate di Avvenire e feste dei giornalisti.

La scelta della nostra arcidiocesi è rivolta all’intera comunità cristiana e civile, come avviene in altre Chiese locali. I diversi portali diocesani italiani compiono varie scelte preferenziali: ad esempio in quello di Bari è riservata la possibilità a ogni parrocchia di avere un indirizzo di posta elettronica con l’estensione del portale o in quello di Siracusa c’è forte attenzione nel “mostrare il volto della Chiesa a chi lo frequenta e a chi non lo conosce o conosce solo in modo approssimativo”. Non mancano, poi, specifici portali rivolti ad esempio ai Migrantes o a studenti, come avviene a Torino con una comunicazione diretta agli universitari mediante informazioni sull’offerta formativa e indicazioni per i fuorisede, il diritto allo studio, i gruppi e le associazioni operanti sul territorio, le possibilità abitative.

I risultati, molto lusinghieri, di Portalecce costituiscono, naturalmente, frutto di un lavoro tanto impegnativo di un’efficiente squadra di collaboratori, che con il direttore Vincenzo Paticchio hanno prodotto in un anno 3.100 articoli e 430 video.

Così, come appunto commentava nel giorno dell’inaugurazione l’arcivescovo, “La diocesi esce per le vie della città mediante le nuove tecnologie ed entra in una comunicazione diretta”.

Il doveroso compito di ogni comunità ecclesiale di offrire il Vangelo oggi richiede proprio speciale attenzione ai nuovi media.

 

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