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 A Canale D’Agordo (Belluno), paese natale di Papa Giovanni Paolo I, domani doppio appuntamento dedicato alla sua figura. Al termine del primo incontro i partecipanti potranno effettuare una visita guidata nella sua casa natale.

 La visita sarà solo uno dei momenti che caratterizzeranno l’intenso pomeriggio dedicato a Giovanni Paolo I.

Alle 16, il cardinale Beniamino Stella, postulatore della Causa di Canonizzazione, presenterà il volume tratto dagli atti del processo canonico: "Albino Luciani. Giovanni Paolo I. Biografia ex documentis. Dagli atti del processo canonico" di Stefania Falasca, vice postulatrice della Causa di Canonizzazione di Albino Luciani, di Davide Fiocco, collaboratore della Causa di Canonizzazione e di Mauro Velati, storico e collaboratore della Positio di Giovanni Paolo I. Il testo rappresenta la prima biografia contenutisticamente completa condotta con metodo storico-critico sulla base di una investigazione delle fonti archivistiche, di una ricerca bibliografica e della testimonianza di 188 persone, tra cui spiccano il Papa emerito Benedetto XVI, il dottore Renato Buzzonetti che constatò la morte di Luciani e suor Margherita Marin, religiosa presente nell’appartamento papale al tempo di Giovanni Paolo I. Alle 17, ci sarà la visita guidata alla casa natale di Papa Luciani. Alle 18 infine, presso la chiesa arcipretale di Canale d'Agordo, avrà luogo una tavola rotonda moderata da Loris Serafini, direttore della Fondazione Papa Luciani, in occasione della pubblicazione del libro di Antonio Preziosi "Giovanni Paolo I. Indimenticabile", edito da Rai Libri - Cantagalli. 

La casa natale di Papa Luciani, il "Papa del Sorriso"

Nella casa natale di Papa Luciani, morto 33 giorni dopo essere stato eletto al soglio pontificio nel 1978, “c’è la stanza dove è nato, il 17 ottobre 1912, ed è stato battezzato, l'unica che era riscaldata da una stua (una stufa a legna, n.d.r.), ancora funzionante - spiega Loris Serafini, direttore del museo Albino Luciani -, la cucina, la cantina dove il papà durante l’inverno lavorava il legno e la vecchia stalla. Quindi una famiglia di contadini, che hanno vissuto nella semplicità e nella povertà. La cucina - prosegue Serafini - ricorda il luogo dove non solo lui è cresciuto e ha vissuto soprattutto con la mamma, ma anche il luogo dove è tornato a trovare molte volte il fratello. C’è tornato fino a poco prima di partire per Roma. Ha sempre tenuto un fortissimo legame con la sua famiglia. Ha rinunciato alla sua parte in favore del fratello, proprio per aiutarla. Aveva una stanzetta dove poteva venire a dormire ogniqualvolta lo desiderasse”.  

*Vaticannews

 

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