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“Il fatto che non ci sia una facoltà universitaria di bioetica è una povertà imperdonabile. Faccio appello alla società attuale e futura affinché ci sia una sorgente finanziaria per crearne una”. 

È uno degli ultimi appelli del card. Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia pro Vita, morto alla vigilia dei suoi 91 anni, che avrebbe dovuto compiere domani.

Lo scorso 22 ottobre era stato a Lecce, ospite di UniSalento, per presentare nell’aula magna del Dipartimento di Scienze giuridiche, l’Enciclopedia di Bioetica e Scienza giuridica, ideata e curata dal docente dell’ateneo leccese, prof. Antonio Tarantino. Al cardinale, il rettore Vincenzo Zara aveva anche consegnato il sigillo dell’Università del Salento.

Considerato il padre della bioetica italiana, autore di due manuali famosissimi e adoperati dagli studenti di tutto il mondo, Sgreccia era nato in provincia di Ancona nel 1928 e ordinato sacerdote nel ‘52. A partire dal 1974 e per dieci anni fu assistente spirituale alla facoltà di medicina e chirurgia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Docente di bioetica all’interno dello stesso ateneo dal 1984, divenne ordinario nel 1990. Dal 1985 al 2006 fu direttore del Centro di Bioetica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dal 1998 al 2005 fu direttore del Centro per la Cooperazione internazionale per la medesima università.

Nel 1990 venne eletto membro del Comitato nazionale per la Bioetica, incarico mantenuto fino al 2006. Dal 1992 al 2000 fu inoltre direttore dell’Istituto di bioetica. Papa Giovanni Paolo II lo elesse vescovo il 5 novembre 1992. Nel 2001 fu un componente della Commissione delle linee guida nell’ambito della consulenza e dei test genetici per il ministero della Salute. Dal 2003 è stato presidente della Federazione internazionale dei Centri e Istituti di Bioetica d’Ispirazione personalista (Fibip), dal 2004 presidente della Fondazione Ut vitam habeant e dell’Associazione Donum vitae. Dal 3 gennaio 2005 al 17 giugno 2008 è stato presidente della Pontificia Accademia per la Vita, dalla quale si è dimesso per raggiunti limiti di età e di cui è rimasto presidente emerito, configurandosi come portavoce delle posizioni della Chiesa su questioni etiche controverse come l’aborto, la contraccezione, l’eutanasia e la ricerca sulle cellule staminali embrionali.

Papa Benedetto XVI, in considerazione della sua generosità e dedizione nel servizio alla Chiesa, lo ha creato cardinale nel concistoro del 20 novembre 2010. Avendo superato gli 80 anni, secondo le disposizioni di Papa Paolo VI, non è entrato a far parte dei cardinali elettori.

 

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