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La Costituzione sulla riforma della Curia romana, elaborata nell’ambito dei lavori del Consiglio dei cardinali che affianca il Papa, ha già un titolo provvisorio, “Predicate Evangelium” e un testo provvisorio, una bozza che è frutto di una fase approfondita di ascolto e che è stato nuovamente sottoposto all’esame dei Dicasteri vaticani, delle Conferenze episcopali, di alcune Università pontificie.

Lo afferma, in un’intervista al sito spagnolo “Religión Digital”, mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano e segretario del Consiglio dei cardinali.
“Siamo nella fase conclusiva di questo ascolto - rivela mons. Semeraro -. Infatti, il Consiglio dei cardinali ha elaborato un testo, ma prima di consegnarlo al Papa ha voluto fare una nuova consultazione”. L’idea è di ricevere le risposte per la prossima riunione che si terrà a fine giugno. Di conseguenza, è ragionevole pensare che “l’approvazione definitiva della Costituzione da parte del Papa avverrà entro l’anno, ma non il 29 giugno”.

Il presule sottolinea che il metodo scelto di ascolto reciproco “è già un processo di sinodalità”.
Papa Francesco, aggiunge mons. Semeraro, “sa che esiste questa bozza, perché è stato sempre presente alle riunioni, però ufficialmente il testo non è ancora stato consegnato” a lui. Si attendono, appunto, le ultime proposte e poi tutto sarà nelle mani del Papa, “la nostra è una semplice proposta”.
Il segretario del Consiglio dei cardinali conferma che anche dopo il testo sulla riforma della Curia l’organismo continuerà a lavorare con il consueto ritmo.

 

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