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La datazione col metodo del radiocarbonio della Sindone non è affidabile. Tutto va rifatto. Le analisi che portarono nel lontano 1988 i ricercatori ad analizzare tre campioni di tessuto e stabilire con estrema sicurezza che il telo fu confezionato in un arco temporale compreso tra il 1260 ed il 1390 d.C. vanno totalmente rimesse in discussione.

Ne sono convinti numerosi esperti e sindonologi di fama internazionale sulla base di dati scientifici ‘grezzi’, che saranno presentati per la prima volta al mondo in una conferenza tecnica dal titolo: "La datazione della Sacra Sindone: tutto da rifare", in programma giovedì 23 maggio all’Università di Catania.

I dati grezzi rivoluzionano lo scenario

Tra i partecipanti ci sarà anche Benedetto Torrisi, associato di statistica all’Università catanese. Per lui quei dati sono inconfutabili: “è un’affermazione che poggia la sua forza sulla robustezza delle prove. Grazie all’incontro multidisciplinare tra sindonologi, statistici ed analisti abbiamo ottenuto i dati grezzi delle rilevazioni fatte all’epoca negli istituti di Oxford, Arizona e Zurigo. Questi dati rivoluzionano lo scenario. Primo, perché da essi sono emersi riscontri statistici maggiori rispetto a quelli del 1988. Poi, analizzandoli bene, siamo riusciti a raggiungere nuove conclusioni da offrire alla comunità scientifica mondiale”. Per capire l’enorme portata della novità, basta ricordare che al termine delle analisi del 1988 la rivista scientifica "Nature" pubblicò solo quattro risultati campionati: “Nella realtà - afferma il professor Torrisi - di valori di campionatura ne abbiamo trovati più di sedici”. Questo vuol dire gettare ombre di dubbio sulla fondatezza delle teorie pubblicate allora su "Nature".

Metodo di campionamento errato

Il problema dell’eterogeneità dei dati dell’analisi al radiocarbonio potrebbe essere un’ulteriore conferma della necessità di rimettere tutto in discussione. “La mancanza di concordanza è presente non solo nei risultati dei tre singoli istituti di ricerca, ma si riscontra anche all’interno dei risultati dello stesso centro”, spiega il professor Torrisi che giudica errate, dal punto di vista della validità statistica e quindi dell’intera operazione, anche le tecniche generali di campionamento del tessuto della Sindone.

Superare le analisi del radiocarbonio?

La comunità scientifica che darà vita alla conferenza del 23 maggio prossimo a Catania proverà ad argomentare le ragioni, prove alla mano, per richiedere un’altra analisi per datare la Sindone. Ma se bisognerà superare le analisi al radiocarbonio C14, il professor Torrisi non lo dice. Lascia aperte tutte le opzioni: “Dobbiamo rimanere fermi al radiocarbonio o guardare ad altre tecniche più efficaci? A questo, forse, risponderà la conferenza. Io sono solo certo di una cosa: le analisi sulla Sindone vanno rifatte”. Magari per scoprire che non è di fattura medioevale, ma dell’epoca di Gesù.

*Città del Vaticano

 

 

 

 

 

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