Solo un anno fa, il 29 aprile 2024, Papa Francesco aveva approvato il nuovo Rito delle esequie del Romano Pontefice.
Cosa accadrà, dunque, nelle prossime ore e in questi giornì? Il corpo di Papa Francesco, deceduto questa mattina alle 7.35, sarà portato nella cappella di Casa Santa Marta, dove avverrà la constatazione della morte secondo quanto previsto proprio dal nuovo Ordo exsequiarum Romani Pontificis. Tutto ciò dovrebbe avvenire verosimilmente in serata, quando, contestualmente alla certificazione della morte, saranno diffuse anche le attestazioni mediche. In base al nuovo rito, infatti, la constatazione della morte del Sommo Pontefice non avverrà più nella camera papale ma nella cappella. Successivamente, il corpo sarà deposto immediatamente nella bara e sarà esposto alla venerazione dei fedeli già all’interno della bara aperta. Non sono più previste le tre tradizionali bare di cipresso, piombo e rovere.
La prima stazione, dunque, «nella casa del defunto» prevede le novità della constatazione della morte nella sua cappella privata, anziché nella camera, e la deposizione della salma nell’unica bara di legno e in quella interna di zinco, prima di essere traslato in Basilica. È stata eliminata la prima traslazione nel Palazzo Apostolico. Sono stati meglio precisati alcuni passaggi rimodulando anche la seconda stazione: poiché la deposizione nella bara è già avvenuta dopo la constatazione della morte, la sera prima della Messa esequiale si procede alla sua chiusura. La seconda stazione «nella Basilica Vaticana» considera un’unica traslazione in San Pietro, la chiusura della bara e la Messa esequiale. Nella Basilica Vaticana il corpo del Papa defunto è esposto direttamente nella bara e «non più su un alto cataletto», inoltre, in conformità con quanto stabilisce il Cæremoniale Episcoporum per le esequie del vescovo diocesano, durante questa esposizione non sarà posto accanto alla bara il pastorale papale. Infine, la terza stazione «nel luogo della sepoltura» include la traslazione del feretro al sepolcro e la tumulazione.
Un quarto e ultimo capitolo del nuovo Rito è dedicato alle disposizioni per i novendiali, le Messe in suffragio del Papa defunto celebrate per nove giorni consecutivi a partire dalla Messa esequiale. Nel rituale sono riportati quattro – e non più tre – formulari di preghiere a scelta, in quanto sono stati ripresi tutti quelli offerti dal Missale Romanum per il Papa defunto e quello per il vescovo diocesano defunto. A differenza dell’edizione precedente, vengono omessi i testi del Lezionario, di cui si offrono invece soltanto le indicazioni bibliche.